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Corsi: “Empoli pronto a scalare qualsiasi montagna, temo il risveglio di Icardi. Spalletti…”

Il presidente dell'Empoli ha parlato della finale di domenica con l'Inter

Andrea Della Sala

L'Inter domenica sera si giocherà tutto con l'Empoli. Servirà vincere e battere i toscani per centrare la qualificazione alla prossima Champions League. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il presidente dell'Empoli Corsi ha parlato di questa finale: «Se ci salviamo vado a piedi fino al museo di Leonardo da Vinci e poi in cima al San Baronto. Con Luciano siamo quasi cresciuti insieme. Un giro comune di amicizie, tante serate a ballare. Avevamo vent’anni. Il pallone è arrivato dopo. E insieme, con la “maglia” dell’Empoli abbiamo ottenuto grandi risultati».

Stavolta però sarete avversari.

«Io sto peggio di lui. L’Empoli si gioca la permanenza in Serie A, per Spalletti conquistare la qualificazione in Champions League sarebbe solo un’altra ciliegina in una carriera formidabile».

Il suo amico Luciano sta per chiudere il suo percorso all’Inter.

«Arriva Conte? Non ci trovo niente di strano. Marotta ha lavorato e vinto con Conte. E’ normale che il dirigente nerazzurro pensi di ripetere i risultati ottenuti con la Juve. Ma Spalletti non è meno bravo di Conte».

Come si batte l’Inter a San Siro?

«Come dice Andreazzoli, cercando di tenere palla più possibile. Perché se la palla l’abbiamo noi gli avversari non possono segnare».

Andreazzoli è un’invenzione di Spalletti.

«Se l’è portato con sé a Udine e a Roma. Si sono divisi quando Luciano ha accettato l’offerta dello Zenit di San Pietroburgo. Andreazzoli era un mago nello sviluppare i calci piazzati. Credo si sia diplomato a Coverciano con una tesi su questo argomento».

Perché lo ha ripreso dopo averlo esonerato a inizio campionato?

«Perché eravamo finiti nel tunnel della sfiducia mentre Andreazzoli è capace proprio di convincere i suoi allievi che si può anche vincere in casa della Juventus, dell’Inter, del Napoli. I giocatori si fidano. credono alle sue parole».

Lei credeva nella salvezza dell’Empoli?

«Quando gli ho chiesto di tornare alla guida della squadra lui mi ha detto: “Torno ma lei deve far sparire dalla sua faccia quello sguardo da presidente già retrocesso”. Insomma, ha allenato anche me».

Chi teme in particolare dell’Inter?

«Il risveglio di Icardi. Inoltre la squadra nerazzurra ha una difesa di livello mondiale. Ma noi ormai siamo pronti a scalare qualsiasi montagna. Dopo il pareggio di Iago Falque in quanti avrebbero scommesso un euro su una nostra vittoria per 4 a 1 contro il Toro? Andreazzoli ci fa sentire forti e coraggiosi».

Domenica una mano potrebbe arrivare anche dal suo amico Montella.

«Nell’ultimo derby ci siamo abbracciati. Con la sincerità tipica di chi è amico vero. Purtroppo Vincenzo è tornato alla Fiorentina in un momento sbagliato. Ma lui non ha responsabilità».

Fiorentina-Genoa è l’altra sfida salvezza dell’ultimo turno.

«La squadra viola deve vincere per tanti motivi. Ha bisogno di chiudere in maniera positiva una fase delicata».

Ci sarà ancora il derby toscano il prossimo anno in serie A?

«Siamo figli di mondi calcistici diversi ma un po’ di pepe in più non guasta mai, Comunque noi non ci aspettiamo certo regali dagli altri. Vogliamo conquistarci da soli la salvezza».

Lei ha anche aggiunto un premio speciale in caso di permanenza nel massimo campionato.

«L’ho fatto per dimostrare ai giocatori che ci credevo veramente. Ho imparato al volo la lezione del mister».

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