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Inter e Roma, la crisi è condivisa. Partite con grandi speranze, ora faticano a rialzarsi

Alla ripresa Spalletti e Di Francesco saranno di fronte a San Siro per uno scontro diretto importante

Andrea Della Sala

Alla ripresa del campionato, l'Inter dovrà vedersela con la Roma di Di Francesco. Nerazzurri e giallorossi condividono il recente periodo negativo che le ha fatte staccare dalla vetta. Una era considerata l’outsider di lusso e la possibile scheggia impazzita del nostro campionato. L’altra partiva con un profilo basso nonostante un mercato da quasi 120 milioni. Sia Inter e Roma, al via del torneo, nutrivano sicuramente ambizioni da vetta della classifica, ma già al giro di boa i loro obiettivi sembrano essersi ridimensionati. E pure il traguardo minimo per mandare in archivio la stagione con il segno positivo (la conquista di un posto nella prossima Champions) non è più scontato. Il gioco mostrato dalle squadre di Spalletti e Di Francesco non ha certo deliziato il palato dei tifosi, ma i risultati continuavano comunque ad arrivare. Almeno fino a un mese fa, quando le macchine nerazzurre e giallorosse si sono inceppate di colpo. Complici un calo fisico per la truppa dell’allenatore toscano e un’involuzione tecnica per quella del tecnico abruzzese. Tre i punti nelle ultime 5 gare per l’Inter in serie A, un’eliminazione nei quarti di Coppa Italia contro il Milan dopo un ottavo sofferto e vinto ai rigori con il Pordenone.

Stanno così tornando i fantasmi del passato più recente: buon inizio di campionato, poi l’improvviso stop. Per evitare il crollo delle ultime stagioni orfane di un pass europeo per i nerazzurri, c’è da intervenire su più fronti. Il primo è certamente il mercato per regalare tranquillità a uno Spalletti che comincia a mostrare un certo nervosismo («questa squadra non è completa», la punzecchiatura per nulla velata alla società) e in questo senso il coordinatore dell’area tecnica di Suning Sports Groupe Sabatini è andato in Cina per cercare qualche spiraglio. Serve un tesoretto da Champions, negato un mese fa dai dirigenti orientali. Ma la sosta servirà anche per recuperare energie e soprattutto uomini, anche se non potrà essere usata per correggere meccanismi e preparazione. Icardi arriva sempre meno al tiro come dicono le cifre: nelle prime 15 gare ne ha fatti una media di quasi 3 a partita, nelle ultime 5 appena 1,80 e uno solo in porta. L’attaccante fa mea culpa, ma è difficile avere un’occasione e fare gol.

(il Giornale)

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