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L’Inter ferma il Napoli con lotta e orgoglio. I nerazzurri concedono poco e quel palo…

La squadra di Spalletti è quella che va più vicina alla vittoria, ne esce sconfitto Sarri

Andrea Della Sala

L'Inter ha fermato nuovamente il Napoli sullo 0-0. Un punto che nella corsa Champions serve a poco, ma non può certo essere dispiaciuto Luciano Spalletti. Nelle ultime 12 partite l’Inter ha battuto soltanto Bologna e Benevento, ma è altrettanto vero che stavolta il grado di difficoltà dell’avversario rendeva importante anche la semplice prestazione. E l’Inter, oltre a non perdere, è stata la squadra ad andare più vicina alla vittoria, considerato che agli atti resta il clamoroso palo centrato da Skriniar a Reina battuto. Un’Inter che ha confermato di essere imbattibile negli scontri diretti ma che ha pure palesato un’ottima condizione atletica. Gli scettici, dopo il pressing asfissiante dei primi minuti e il presidio militare del centrocampo attuato dalla squadra nel primo tempo, si attendevano un crollo verticale nella ripresa, invece l’Inter ha retto fino all’ultimo e non ha mai mancato di ripartire anche nel finale quando però Eder, entrato al posto di Rafinha, è stato una zavorra alle velleità di costruire un’azione che riuscisse a dare scacco agli avversari. 

In questo campionato la banda di Spalletti ha dato il meglio contro le grandi: non a caso aveva già bloccato la Juventus a Torino, battuto la Roma all’Olimpico e poi pareggiato sempre a San Siro contro le romane quando la crisi di gioco e risultati era già manifesta. Un’Inter che ha trovato una sua logica nel chiudersi a riccio e poi ripartire e che sa esaltarsi quando deve difendere a oltranza. La chiave con cui Spalletti ha preparato la partita a scacchi con Sarri era improntata su questo schema che si è rivelato vincente per arginare il Napoli, come peraltro accaduto nella gara di andata. Il grande sconfitto della serata è stato così Sarri perché, seppure la sua squadra non perda in trasferta da 27 gare (le ultime 5 chiuse senza concedere gol agli avversari), ci si attendeva ben altro da una squadra che a San Siro - dopo il ko al San Paolo con la Roma - era obbligata a confezionare l’impresa.

(Tuttosport)

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