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Ronaldo: “Per il ginocchio andai dal medico di Maradona. Pensai di restare paralizzato”

L'ex attaccante dell'Inter ha raccontato del suo infortunio e anche di quello che è successo col suo arrivo al Corinthians

Eva A. Provenzano

Molti lo hanno visto giocare ed hanno imparato ad amare il calcio. Ronaldo ha parlato in un’intervista ad ESPN e si è soffermato soprattutto sulla sua esperienza nel Corinthians. Lì ha chiuso la carriera sei anni fa. “Pochi lo sanno, ma io ero senza stipendio da sei mesi e ho detto che avrei voluto essere pagato quando sarebbe arrivato uno sponsor. Poi ho recuperato il tempo perduto. Per me il Corinthias è sempre stata una squadra eccezionale. Mi sono incontrato con il Corinthians che era in una situazione terribile, la gente si allenava nel Parco Ecologico. Ci si cambiava in un contenitore e quando pioveva era tutto bagnato. Ero stanco di tornare a casa sporco e ho chiamato Andrew Sanchez, il presidente, e gli ho detto che non si poteva andare avanti in quel modo, che il Corinthians è un grande club. Il contributo più grande per il club brasiliano è stato quello di dare una struttura alla squadra. E’ stato un grande club e non aveva nulla. Oggi ha un laboratorio che è un punto di riferimento e ha lo stadio”.

Nella stessa intervista Ronaldo ha raccontato dell’infortunio al ginocchio ai tempi dell’Inter: “Ho provato di tutto per recuperare, sono andato dal medico di Maradona che mi ha piantato un ago nella parte posteriore del ginocchio e in quel momento ho creduto di restare penalizzato. Poi è arrivato il Mondiale in Giappone, nel 2002, è quella è stata la mia vittoria personale, non credevo di avere la forza per fare tutto questo. In Brasile, per salvare il calcio, dobbiamo intervenire sulla corruzione. Non vedo l’ora di prendere parte alla gestione del calcio brasiliano, ma è un processo lento. Dobbiamo cambiare il sistema, la legislazione, le istituzioni che devono essere protette dai sistemi corrotti. Non mi pento di aver dato il mio contributo all’organizzazione della Coppa del Mondo del 2014 con la FIFA. Non ho ricevuto stipendi, l’ho fatto per il popolo”.