FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

ultimora

Shaqiri: “Io infelice al Bayern. Pep mi lodava in pubblico? Non potevo mica dirgli…”

L'ex giocatore nerazzurro si è raccontato in una lunga intervista

Sabine Bertagna

Xherdan Shaqiri, ex giocatore dell'Inter, si è raccontato in una lunga intervista, rilasciata a Spox.com. Dall'infanzia in Svizzera al malcontento al Bayern Monaco. Il suo idolo? "Sono sempre stato un fan del Brasile e in passato ho avuto anche quella strana pettinatura che portava Ronaldo nel Mondiale del 2002. Quando feci sette anni volevo assolutamente per il mio compleanno la maglia della nazionale di Ronaldo. E l'ho anche ricevuta, anche se non originale. Invece non avevo una squadra preferita. Mi piaceva il Dortmund perché ci giocava Tomas Rosicky. Anche il Bayern mi piaceva per via di Giovane Elber. Mio papà invece tifava Shalke. Siamo cresciuti così: ogni fine settimana si guardava la Bundesliga in tv".

Il fratello agente Erdin - "Erdin è sempre stato al mio fianco. In passato portavamo anche gli stessi vestiti. Abbiamo solo un anno di differenza. In prima linea è mio fratello. A livello commerciale si occupa di me alla stessa maniera in cui si occupa degli altri giocatori che assiste. Grazie a lui posso essere sicuro che nessuno mi frega".

Guardiola -"E' vero che con Pep la mia situazione è cambiata. Ma non ho mai avuto un problema con lui. Sono diventato infelice perché prima potevo giocare tante partite e in questo modo davo un contributo maggiore. Improvvisamente però venivano inseriti altri giocatori. Ero naturalmente sorpreso, anche se non mi sono mai sottratto alla concorrenza e ho sempre voluto dimostrare all'allenatore che si sbagliava". 

Il meglio e il peggio di Pep: "Le sue sessioni di allenamento erano specifiche, sofisticate, ma veramente fighe. Facevamo tutto con il pallone. Con Heynckes correvamo durante la preparazione tre volte al giorno come le lepri. Però almeno eravamo sempre in forma. Pep ha sempre lodato i giocatori in pubblico? Anche me. Era una situazione difficile, non potevo dirgli: se già parli bene di me, allora mi devi anche lasciare giocare".

(Spox.com)