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Buffon-Chiellini da Far West e tutti zitti e proni: dove sono i censori delle manette di Mou?

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: il caos dopo Real-Juve e le mancate reazioni alle parole di Buffon e Chiellini

Alfio Musmarra

"Arriviamo da una settimana incandescente per le Coppe, partiamo da un presupposto: meravigliose le prestazioni sul campo di Juventus e Roma a cui va dato il grande merito di aver affrontato e battuto due mostri sacri come Real Madrid e Barcellona, andando contro ogni pronostico, bisognerebbe capire realmente se è una semplice casualità o un effettivo ritorno al calcio che conta del movimento italiano. Al di là dell’eliminazione di Juventus e Lazio da cui resta l’amaro in bocca per la doppia eliminazione c’è un sentimento di sgomento per un finale discusso ed un altrettanto post partita discutibile.

"Perché diciamoci la verità, non avevamo mai visto un Buffon così, sia nella forma che nella sostanza. Se da un lato possiamo capire la tensione, la delusione e probabilmente anche il fatto che fosse alla sua ultima partita europea, dall’altro non è concepibile condividerne il pensiero visto peraltro la sua storia recente. Tra il gol/non gol di Muntari, l’arbitro usato come alibi dei perdenti e cambio di punto di vista sul Var, Gigi avrebbe fatto bene ad evitare un attacco così frontale all'arbitro arrivando a toccare cose ben più importanti e serie. I 'crimini contro l'umanità' sono cose più grandi di noi, e siamo sinceramente convinti che in realtà Buffon non arrivasse a pensare davvero una cosa simile. Da un Capitano con la 'C' maiuscola come lui, di club e di Nazionale non è lecito attendersi che dia pubblicamente all'arbitro dell' 'animale' oppure del 'killer'. Proprio lui che ha sempre avuto tanta e grande sensibilità nei confronti dei più piccoli.

"Nessuno vuole scalfire la figura di un portiere come Gigi Buffon e la sua carriera, però non vogliamo neanche prestarci ad un giochino usato da molti, perché anche quello che dice Gigi Buffon può essere sbagliato o quantomeno discutibile. E per questo senza livore ma anche senza prostrazione nei suoi riguardi. Discutibile che passi dalla negazione del Var di inizio stagione al suo utilizzo, discutibile sentirsi fare la morale dopo che su Muntari fece finta di non accorgersi che la palla era entrata e di parecchio, discutibile attaccarsi all’arbitro dopo che in altre circostanze disse chiaramente che “l’arbitro è l’alibi dei perdenti”. Dispiace per com’è finita e ci mancherebbe altro che non lo fosse per un’impresa grandiosa sfiorata, però è difficile accettare di buon grado un perbenismo dell’ambiente sportivo per delle oggettive dichiarazioni fuori luogo. Perché solo oggi ci si scandalizza per il trattamento delle squadre italiane in Europa? Perché solamente oggi dopo l’eliminazione della Juventus e non invece per l'eliminazione del Milan o in passato per altre italiane?

"Se un rigore c’è va fischiato al primo minuto come al 93’. Non ricordiamo la Juventus rifiutare il rigore contro il Milan per il tocco ravvicinato di mano di De Sciglio ai tempi rossonero.

"A distanza di qualche giorno però arrivano ulteriori parole pericolossissime di Chiellini riprese dal Corriere dello Sport: “…dal campo sembrava impossibile dare un rigore così folle e quando l’arbitro lo ha fischiato è già tanto che non sia successo di peggio. Siamo stati bravi a non esagerare perché in certi momenti rischi di fare di tutto. Mettere le mani addosso è un attimo. Se fosse successo non mi sarei sentito di dire niente ai miei compagni…ci voleva più elasticità mentale tra andata e ritorno non siamo stati penalizzati ma massacrati!”

"Ecco, lasciar scivolare queste dichiarazioni come  se nulla fosse non sarebbe corretto perché al di la degli errori non può e non deve mai passare il concetto della rissa o del mettere le mani addosso ad un arbitro. MAI. Non siamo nel Far West, ma soprattutto non può passare un concetto di auto-giustizialismo. Eppure nessuno ha stigmatizzato queste parole pericolosissime soprattutto nei confronti dei giovani che guardano i giocatori come modelli da seguire. Chiellini può piacere o no, ma resta un campione ed un difensore tra i migliori in circolazione, ma non può passare così in cavalleria un’intervista di questo tenore. Dove sono i censori delle manette di Mourinho che vergavano fior di pistolotti al gesto delle manette?Oppure tutti coloro che soffiavano sul fuoco delle polemiche per la rissa di Valencia-Inter? E' un silenzio assordante perchè dà l'impressione di non essere super partes. Solo la Gazzetta dello Sport attraverso la penna di uno straordinario Garlando ha con grande tatto e classe stigmatizzato le parole di Gigi Buffon invitandolo a riflettere e ritrattare, per il resto solo silenzio. Un silenzio a tratti imbarazzante e forse imbarazzato. Ripetiamo: nulla cancellerà mai la prestazione sul campo ma se tutte le parole hanno un peso, bisogna intervenire indipendentemente dal colore della maglia, per non usare il solito metro cerchiobottista grattando la pancia del potentato di turno.

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