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Conte “potenziatore” dell’Inter: da Candreva a Ranocchia, rivitalizzata la vecchia guardia

Fabio Alampi

I nerazzurri scoprono nuove risorse all'interno della propria rosa

Nella nuova Inter targata Antonio Conte stanno trovando spazio anche diversi elementi finiti ai margini durante la gestione Spalletti, e che si stanno riscoprendo nuovamente importanti: il tecnico nerazzurro, come sottolinea Tuttosport, sta confermando ancora una volta la sua fama di "potenziatore", in grado di tirar fuori il meglio dal gruppo a disposizione.

"Come brilla la vecchia guardia. Antonio Conte pure all'Inter ha confermato la sua fama di "potenziatore". Una fama cementata negli anni passati alla Juve (dove, aiutato da una campagna acquisti scintillante, riuscì a rivitalizzare lo spirito guerriero dei senatori) e soprattutto al Chelsea quando il gruppo allo sbando nell'ultimo anno di Mourinho tornò a essere una fabbrica di punti. All'Inter il compito si presentava più difficile, un po' perché l'ex commissario tecnico trovava giocatori costantemente massacrati dai loggionisti (Candreva su tutti), un po' perché era ancora bene impresso nelle menti degli interisti il ricordo dello psicodramma vissuto nell'ultima giornata di campionato con l'Empoli.

L'allenatore, al momento del suo insediamento alla Pinetina, ha voluto per prima cosa soppesare il valore dei giocatori a sua disposizione facendo scelte anche nette: Candreva - un pilastro della sua Nazionale - è tornato a essere centrale nel progetto un anno dopo la sua cessione al Monaco, trattativa che non si è concretizzata soltanto per il "niet" dell’interessato; Gagliardini - altro bersaglio della critica - è stato tolto dal mercato nonostante avesse più di un estimatore in giro per l'Italia. Mentre Andrea Ranocchia - altro fedelissimo di Conte - da centravanti-pivot di scorta (un'ideona avuta da Spalletti nell'ultima stagione), è tornato ad assaporare il gusto di sentirsi titolare come sostituto di Stefan De Vrij. In altri tempi sarebbe scattato il panico, mentre con Conte l'infortunio patito dall'olandese durante il riscaldamento nella gara con il Lecce è stato vissuto come un normale contrattempo e Ranocchia ha preso il posto del compagno senza creare alcun cortocircuito nell'ingranaggio. Questo per merito del lavoro fatto alla Pinetina in cui il centrale - che l'allenatore aveva avuto con sé all'Arezzo e al Bari - è sempre stato trattato come pari grado rispetto ai titolari".