copertina

D’Ambrosio: “Le vittorie aiutano. Ora grande spirito di sacrificio. Il mio ruolo…”

Simona Castellano

Il difensore nerazzurro è il protagonista del nuovo format del canale tematico nerazzurro.

Il protagonista della puntata odierna di "Caffè doppio", nuovo format di Inter Channel, è Danilo D'Ambrosio.

Il difensore nerazzurro si è raccontato al canale tematico nerazzurro.

Queste le sue parole:

-Bevitore di caffè? 

Assolutamente sì, poi sono anche napoletano. Poi in vetro e amaro. Al giorno ne bevo cinque o sei. DI solito quando mi alzo, metà mattinata, dopo pranzo, nel pomeriggio e dopo cena.

-Tieni all'aspetto fisico, alla salute fisica? 

Mi piace tenermi in forma, per dare il 100% bisogna stare bene fisicamente. Anche psicologicamente però.

-Allenamento? 

Sveglia alle 8, 8.30 parto da casa, la colazione la facciamo insieme ad Appiano. Quando tutti fanno la doccia, io perdo 45 minuti in palestra per fare le mie cose, cioè non soltanto attività fisica, ma prevenzione per gli infortuni, con esercizi di posture, lavoro a corpo libero, ripetuti più volte. Anche Nagatomo lo fa. Non è una cosa che chiede il mister, io lo faccio da sempre. Ho da sempre questa cultura del lavoro che mi ha portato ad essere all'Inter. Sono dell'idea che il lavoro aiuta a raggiungere gli obiettivi.

-Perché giochi a calcio?

Mia mamma giocava a calcio, era centrocampista/trequartista. Anche io ero centrocampista.

-Oggi più centrale o terzino?

Ho fatto poche parte da centrale, ma mi sono sentito abbastanza a mio agio. Ovviamente il terzino è il mio ruolo, non mi dispiacerebbe passare al ruolo di difensore centrale.

-Ai tifosi sottolinei spesso che non sei Maicon... 

Io sono D’Ambrosio, giusto ricordarlo.

-Gemelli D’Ambrosio?

Mio fratello era il mio testimone di nozze.

-Addio al celibato? 

Gran bella festa a Barcellona. C'erano anche i miei due cognati, ero super sorvegliato. Mi hanno fatto una sorpresa tutti, mi hanno organizzato questo weekend a Barcellona, era da tanto che non mi divertivo così con loro.

-Proposta di matrimonio? 

Ho organizzato un flash mob in Piazza Duomo. Mia moglie non si aspettava nulla. Ho fatto venire a Milano amici e parenti a sua insaputa e io sono riuscito a portarla in centro insieme ad alcuni cugini ed io ho finto di essere in ritardo. È partita la musica, intorno a lei un cordone di persone, lei era molto sorpresa. le ballerine l'hanno presa l'hanno portata in mezzo e io sono arrivato con 101 rose rosse (sempre dispari). Il sì è arrivato.

-Ti ha copiato Nagatomo? 

Eh sì (ride, ndr). Mi ha chiesto consigli, gli ho detto che era una bella cosa. Io all'inizio volevo organizzare in uno stadio, ma pieno, dopo un gol magari.

-Matrimonio?

Organizzato da Enzo Miccio, i nostri desideri sono stati esauditi.

-'Amore senza fine' di Pino Daniele? 

Colonna sonora del flash mob, quando ho chiesto a mia moglie di sposarmi. Pino mi piace da sempre, sono andato qualche anno fa a Napoli-Juve di qualche anno fa, il saluto a Pino Daniele ed è stata una bella emozione.

-Nuoti? 

Da piccolo nuotavo, poi suonavo la chitarra.

-Cosa fai in ritiro?

Non ho mai giocato alla play station, guardo qualche film, faccio qualche chiacchiera con Eder. A volte facciamo partite a carte, passiamo bei momenti insieme.

-Guardi la tv? 

Guardo molti film. Mi piacciono anche alcuni programmi televisivi. Seguo la politica in tv, ma dopo un po’ mi annoio, si unisce sempre per parlare uno sopra l’altro.

-Beneficenza? 

Bisogna sentirsi in grado di fare qualcosa per il prossimo a prescindere da ciò che può succedere e dalla posizione economica. In tv una persona diceva 'non importa avere i soldi o no'. Si possono fare buone azioni anche senza cacciare denaro.

-Innamorato di Enza? 

Tantissimo. Prima di sposarci eravamo fidanzati da dieci anni. Ci siamo conosciute tramite un amico in comune ad una festa. Io giocavo a Firenze, era domenica, ero sceso a Napoli.

-Dovevi andare al Chelsea da bambino? 

Mamma e papà hanno detto di no. Poi sono arrivato a Firenze. Inglese? Una mia pecca, ci ho provato, ma poi con l'Europa League e le partite ogni tre giorni non ho potuto.

-Danilo D'Ambrosio cantante? 

Sì, l'ho saputo.

-Vesti alla moda?

Ad Andreolli piacciono grandi cappelli. Comunque non c'è partita, vinco io.

-Giacca e cravatta solo al matrimonio? 

È anche la divisa. Vesto più elegante da qualche anno, ma in Pinetina non vengo vestito così.

-Nagatomo? 

Mi chiede consigli, è impeccabile. Abbina cravatta con gilet.

-Sei un bravo cuoco?

Non sono un grande cuoco, faccio il minimo indispensabile. Se so fare il sugo? Sì, esistono i sughi pronti. Se mi viene data la ricetta comunque la faccio.

-Come sta andando?

Siamo in crescita, dobbiamo dare sempre di più per cercare di ottenere alla fine quello che tutti speriamo. Davanti continuano a correre.

-Cosa è cambiato con Pioli?

Ogni allenatore ha il proprio modo di allenare. Le vittorie chiaramente aiutano a fare gruppo, ad allenarsi meglio, parte tutto da lì, dal vincere e dal saper vincere. È una dote che viene allenata, se non la si allena quasi mai riesci ad ottenere risultati. Saper vincere non vuol dire ottenere solo i tre punti, ma entrare in campo e dare qualcosa in più rispetto al giorno precedente.

-Palermo trappola?

Abbiamo visto all'andata e più volte da quando sono qui le partite scontate sulla carta le perdiamo e non riusciamo a vincere. Il mister ci ha ricordato che non vinciamo da tanti anni a Palermo, può sembrare un campo facile, ma le partite sono facili quando le vinci. Non dobbiamo dare nulla per scontato e scendere in campo come fatto nelle ultime partite.

-Difficile fare l’esterno nel calcio di oggi?

Sì e no, in Italia il calcio è un mondo particolare, i giornalisti sono particolari, quando si mettono in testa una cosa scrivono quello perennemente. Su di me scrivono un po’ di cavolate. Io guardo e non guardo. Poi ci si fa il callo. Conta, comunque, quello che si è, quello che si dà per raggiungere gli obiettivi. Le chiacchiere le porta via il vento, contano i fatti.

-Ora non mollate mai...

Le vittorie aiutano a vincere. Il contatto di ora è uno solo: riuscire a prendere meno gol possibili. Con la qualità che abbiamo avanti un gol prima o poi lo facciamo. Dobbiamo difendere come squadra. Oggi ne parlavo con qualche compagno, a prescindere dall'aspetto fisico, siamo migliorati tanto, corriamo tanto e di più, più degli altri dati alla mano. C'è grande spirito di sacrificio.

-Ritiro a Marbella? 

Buon ritiro. Poi appena c'è possibilità di mettere carico in settimana lo si fa. Se il lavoro porta a risultati è giusto che si lavori.

(Fonte: Inter Channel)