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Dzeko mister Wolf che fabbrica prodezze. L’Inter benedice quel vecchio patto

Daniele Vitiello

Il focus sull'attaccante bosniaco che ha guidato la rimonta nerazzurra al Mapei Stadium

C'è la firma di Edin Dzeko sulla pesante vittoria ottenuta dall'Inter in casa del Sassuolo ieri sera. "6 gol nelle prime 7 partite, non accadeva dai tempi di Ronaldo il Fenomeno e lui non cade nella trappola: cancella i paragoni, gli piace soltanto fabbricare prodezze, spaccare le partite quando entra", sottolinea Alfredo Pedullà nel suo focus per la Gazzetta dello Sport.

Il bosniaco è tra i protagonisti dell'avvio di stagione nerazzurro. Eppure qualche mugugno si era già sentito. Continua Pedullà: "Dopo Inter-Real Madrid 0-1 qualcuno aveva sostenuto che il punto debole dell'Inter fosse negli ultimi 30 metri, come se una partita potesse dare la sentenza. Assurdo. Edin aveva risposto prima e ha continuato dopo, con una continuità impressionante, anche se non viene impiegato dal primo minuto e diventa una specie di mister Wolf, quello che risolve i problemi".

L'operazione low cost di questa estate sta già portando i suoi frutti: "Ora ci sarà da disquisire, e non poco, sulla modalità che hanno portato Edin Dzeko all'Inter. Liberato dalla Roma senza nulla pretendere in relazione al cartellino, la felicità di aver risparmiato 7,5 milioni netti di ingaggio che per un signore di 35 anni non sono pochi. Un vecchio patto, legato al naufragio delle precedenti operazioni fallite non per colpa di Edin. E che, al contrario, avevano visto il bosniaco accettare suo malgrado la rivisitazione di una sentenza scritta, era stato sul punto di andare prima alla Juve (estate 2020), poi all'Inter (gennaio 2021)", conclude Pedullà.