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ESCLUSIVA – D’Ambrosio, parla il papà: “Quest’anno una cosa mi ha sorpreso. Il futuro…”

Daniele Vitiello

Il padre del laterale nerazzurro è intervenuto in esclusiva ai microfoni di FCINTER1908.IT

Il calcio? Bello, soprattutto guardarlo in TV. Mani d'oro, pizzaiolo d'altri tempi, piedi forse da rivedere. Eppure ha tirato su ben due calciatori professionisti. Vincenzo D'Ambrosio, padre del laterale dell'Inter, ci tiene subito a mettere in chiaro le cose: "In casa era mia moglie a giocare a calcio. I miei figli hanno ereditato da lei questa passione". Tutto merito della regina di casa. E il ruolo di papà Vincenzo? Collante, metronomo della famiglia, ragionatore saggio e attento al bene dei suoi pargoli: "Abbiamo provato a tenere sempre uniti i nostri figli, sia i due gemelli che la loro sorella, nello stesso ambiente, fin quando abbiamo potuto. Ed è stato così anche nello sport, quando Danilo doveva fare il provino con il Chelsea, che era presente al torneo per vedere anche Dario, infortunatosi però dopo la prima partita. Importante per il ragazzo è stata  la figura del presidente Annibale alla Sporting Caivano '94, così come quella di Tascone, prima di andare a Salerno e poi a Firenze. Preferimmo la Fiorentina di Pantaleo Corvino anche all'ipotesi Napoli, visto che si trattava di un ambiente più tranquillo. La loro è stata un'infanzia normale, in campo hanno dato sempre tutto e ricevevano soddisfazioni ovunque, sovrastando sempre i pari età".

Tanti i momenti da ricordare con gli occhi lucidi, petto in fuori e l'orgoglio di un padre fiero ed orgoglioso dei suoi figli: "La promozione in Serie A di Danilo con il Torino fu davvero magnifica, una grande festa alla quale ho assistito con emozione. Ricordo i suoi tre gol in Europa League con la maglia dell'Inter l'anno scorso, altro traguardo impensabile all'inizio. Quest'anno all'inizio ha giocato meno, a volte si interpongono anche questioni caratteriali che però ti aiutano a crescere, come è stato nel caso di Danilo. Qualche incomprensione, poi l'incidente stradale, per cui è stato costretto a stare a riposo fino a gennaio più o meno. Da quando è entrato non è più uscito e ora è pronto a giocarsela con tutti".

Soddisfazioni frutto di un percorso di maturazione che negli anni ha preso contorni inaspettati: "Ha giocato un po' in tutti i ruoli, da bambino era addirittura trequartista. Ora gioca da terzino, ma Mancini lo ha schierato anche da centrale in Coppa Italia contro la Juventus nella gara finita 3-0, ma persa ai rigori dai nerazzurri. Da marcatore ha giocato molto bene in quella circostanza, come anche contro il Napoli. Devo ammettere che questa cosa ha sorpreso anche me, gli mancava saper marcare come fa ora. Ha una intelligenza tattica da non sottovalutare, studia gli avversari come pochi e questo credo sia molto importante.

E il futuro? "Solo il meglio per Danilo. L'obiettivo suo è dare sempre il massimo e aspira a ritrovare la maglia della Nazionale dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili. Incrocio le dita e spero di vederlo in azzurro con mister Ventura, che lo conosce molto bene. Sono spesso in contatto, si sonno scambiati gli auguri di matrimonio. Quello della Nazionale è il mio e il suo sogno".