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ESCLUSIVA Facchetti: “Fiducia in Inzaghi: con lui possiamo uscirne. Su Suning e San Siro…”

Marco Macca

Al Festival dello Sport di Trento, organizzato dalla Gazzetta dello Sport, FCInter1908.it ha potuto intervistare Gianfelice Facchetti

Al Festival dello Sport di Trento, organizzato dalla Gazzetta dello Sport, FCInter1908.it ha avuto l'occasione di intervistare Gianfelice Facchetti, attore, scrittore, regista e noto tifoso dell'Inter. Con lui, abbiamo parlato soprattutto del presente e del futuro dei nerazzurri. Ecco le sue parole:

In questo calcio c'è poca riconoscenza e sempre troppa fretta di decidere. Visto quello che ha fatto lo scorso anno, credi che bisogna concedere del tempo a Inzaghi, o pensi che qualche altra sconfitta possa incidere sul suo destino?

La fretta è una cosa del pallone, lo è sempre di più dopo la pandemia. Ci siamo abituati a calendari che costringono a giocare ogni tre giorni e dunque non si possono dare dei giudizi a ogni partita. Bisogna avere coraggio e vedere dove si sta andando. Non penso che oggi sia il momento di fare cambiamenti precipitosi. Inzaghi l'anno scorso ha dimostrato di conoscere bene il suo mestiere, ha raccolto, ha fatto divertire. L'anno scorso io con l'Inter mi sono divertito parecchio. Mi dispiace non aver vinto lo scudetto, ma il 22 maggio sono stato orgoglioso di essere interista e quindi voglio sperare che sia questa Inter, con questo allenatore e questi giocatori, a regalarci nuove soddisfazioni.

Il ritorno di Lukaku può aiutare?

Certo. Certamente è mancato. Quando è tornato, eravamo tutti convinti che potesse bastare quello. Lui solo come presenza dà sicurezza. Dunque, vederlo arrivare e poi ritrovarselo fuori ha un po' spiazzato. E' una forza e un valore di questa rosa, ci facciamo affidamento eccome.

Sulla società: ci sono delle voci che indicano una cessione a breve. Secondo te quale sarebbe la decisione migliore da parte di Suning per tornare a essere competitivi in Italia e in Europa?

Le voci sono tantissime e si rincorrono da tanto tempo. Da quando ha acquistato l'Inter, Suning ha dimostrato serietà e ha investito parecchio finché in qualche modo non sono cambiati gli scenari. Per ciò che accade attorno, sembra difficile garantire quello standard alto con cui siamo partiti. Credo fosse quello il loro desiderio. Purtroppo, però, è cambiato il mondo intorno e bisogna fare delle valutazioni. Spero che il sentimento che hanno scoperto nel mondo Inter li porti a fare la scelta migliore, tenendo conto che ci sono di mezzo anche interessi e affari.

Qual è il tuo pensiero sullo stadio? La decisione di Inter e Milan sembra quella di andare su un nuovo impianto, ma ciò che preoccupa è il futuro di San Siro...

Si sentono tante cose: io avrei voluto che qualcuno spiegasse perché non si può fare ciò che sta accadendo al Bernabeu. Anche se fosse già tutto deciso, cosa che non credo, trovo assurdo che Inter e Milan vadano a dividere uno stadio da 60 mila posti, di cui 12.500 riservati agli sponsor. E' una cosa che va contro la storia di San Siro. E' un'idea di sport diversa, meno inclusiva e più esclusiva e più costosa. Ma non sono il sindaco di Milano e non sta a me la decisione. Vedremo cosa succederà.

(Intervista a cura dell'inviato di FCInter1908.it al Festival dello Sport di Trento - Andrea Della Sala)