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ESCLUSIVA Guarneri: “Scudetto, Inter trionferà. Milan ha vinto con 2 tiri. Anfield, si può fare”

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L’ex difensore nerazzurro (1958-1967) prese parte a entrambi i leggendari confronti contro i Reds e crede nella rimonta

Redazione1908

L'Inter si rituffa in campionato dopo la sconfitta 0-2 contro il Liverpool in Champions. I tifosi auspicano la rimonta, peraltro non nuova nella storiografia dei confronti tra i due club. Nella stagione 1964-1965, l’Inter di Helenio Herrera ribaltò infatti imperiosamente il risultato: dal 3-1 in favore dei Reds all’andata, al leggendario 3-0 di San Siro in occasione del ritorno.

A sperare convintamente in una nuova impresa, Aristide Guarneri. L’ex difensore nerazzurro (1958-1967) prese parte a entrambi i leggendari confronti contro i Reds e, intervistato in esclusiva da FcInter1908.it, ha fornito alcuni consigli alla squadra di Simone Inzaghi.

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Si aspettava di più dall’Inter contro il Liverpool?

 “L’Inter esce a testa alta. La squadra ha affrontato la partita nella giusta maniera. Non ho nulla da rimproverare ai ragazzi di Inzaghi”.

 Nonostante gli zero tiri in porta?

 “Avevi di fronte il Liverpool e lo sei andato a attaccare con coraggio e determinazione. E se Lautaro avesse buttato dentro quel cross di Perisic…”.

 L’attaccante argentino sta vivendo un momento no?

 “A me Lautaro continua a piacere, così come Dzeko e Sanchez. La stagione è ancora lunga e ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti quanti”.

 Difensivamente invece? E’ convinto a pieni voti dalla squadra di Inzaghi?

 “Skriniar e De Vrij sono due certezze. Anche contro il Liverpool mi sono piaciuti molto”.

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 Insomma: nulla è perduto in vista del ritorno…

 “Assolutamente no…”.

 E lei ne sa qualcosa! Nel 1964/1965 riuscite a compiere la grande impresa…

 “All’andata perdemmo e uscimmo dal campo arrabbiati: non era la partita che volevamo fare. Ricordo però che ci scattò qualcosa dentro, perché – mentre stavamo uscendo dal campo di Anfield verso gli spogliatoi – misero la canzone: “When the same machine”. Ci promettemmo tutti quanti che al ritorno avremmo provato in ogni modo a ribaltarla”.

 E così accadde…

 “All’epoca non esisteva il gol in trasferta. Ho ancora scolpita la rete del definitivo 3-0 di Facchetti che sancì il nostro passaggio del turno. Mazzola, prima della partita, chiese inoltre all’addetto al suono di San Siro di mettere il disco giusto!”.

 Intravede analogie tra quell’Inter e l’attuale?

“A me sembra un gruppo unito. Le grandi imprese si compiono solo da squadra. Io confido in questa Inter. Inzaghi è uscito con la faccia di uno deluso per non averla vinta: il gruppo ci credeva e ci crede. E’ consapevole delle proprie forze. Si vede dallo sguardo dei giocatori ieri sera”.

 E in chiave scudetto? Nerazzurri favoriti?

 “Sarà corsa tra Inter e Milan. Peccato per il derby: i nerazzurri hanno dominato e il Milan ha vinto con due tiri in porta. Alla lunga credo, tuttavia, che l’Inter prevarrà”.

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