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ESCLUSIVA Padovan: “Inter, dai fiducia a Inzaghi. Gosens? A Bergamo era pure meglio di Perisic”

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La sosta arriva al momento giusto, anche se con sé porta riflessioni e nubi grigie: analizziamo il momento dell'Inter con Giancarlo Padovan

Marco Macca

La sosta arriva al momento giusto, anche se con sé porta riflessioni e nubi grigie, cariche di domande e incertezza. L'Inter va in pausa leccandosi le ferite dopo la brutta sconfitta di Udine, cercando di ricaricare le batterie in vista di un ottobre che, a cominciare dalle sfida contro Roma e Barcellona, si preannuncia tosto e, forse, decisivo per le ambizioni dei nerazzurri. FCInter1908.it ne ha parlato con il giornalista Giancarlo Padovan:

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Brutta sconfitta quella dell'Inter a Udine. Quella della squadra di Inzaghi è ora una crisi profonda?

La squadra è sì sul piano del gioco, dei risultati e sul piano atletico. Non so quanto sia profonda, ma Inzaghi ha tutto per maneggiare questa situazione di difficoltà con maestria e credo che l'Inter possa ripartire. E' stata anche fortunata che nella stessa giornata hanno perso Milan, Juventus e che dunque la classifica non è compromessa. Va ritrovata un po' di coesione, perché la squadra mi è sembrata un po' lunga e a tratti sfiduciata. Nella seconda parte del secondo tempo l'ho vista anche un po' arrendevole, viste le tante occasioni concesse all'Udinese. Mi sembra una squadra che, al momento, non riceva un adeguato sostegno dal sistema di gioco. Inzaghi non cambierà mai il 3-5-2, anche se a volte potrebbe rivelarsi un problema. Se, per esempio, passasse al 4-3-3, ne trarrebbe dei vantaggi: innanzitutto perché ha i giocatori per attuare quel sistema di gioco, poi perché la squadra sarebbe più offensiva. Ma non credo che questo sia un argomento sul tavolo. Inzaghi è un esponente insigne del 3-5-2 e vorrà continuare così. La sosta arriva al momento giusto, servirà a riordinare le idee e a dare un po' di fiato a questa squadra, che mi è sembrata in difficoltà dal punto di vista atletico. Potrebbe anche permettere a Inzaghi di sperimentare qualcosa: non dico nel modulo, ma negli uomini. Contro la Roma mancherà Brozovic e penso giocherà Asllani, uno da provare con maggiore continuità.

Inzaghi è stato molto criticato per la gestione dei cambi, soprattutto la doppia sostituzione al 30'. Come giudica certe mosse?

La sostituzione che ho capito di meno è stata quella Acerbi-de Vrij: o Acerbi stava male, oppure onestamente è inspiegabile. Per quanto riguarda la doppia sostituzione al 30', non credo lascerà degli strascichi, visto che i giocatori sono professionisti e sanno che le scelte dell'allenatore sono sempre fatte per il bene della squadra. Il pericolo di espulsione di Bastoni effettivamente c'era, visto che era in difficoltà nell'uno contro uno. Inzaghi voleva ovviamente vincerla quella partita e con un uomo in meno ci sarebbero state più difficoltà. Non se la squadra si sia indebolita dopo i cambi. Inzaghi comunque aveva la fobia di cambiare gli ammoniti anche alla Lazio. Credo comunque che sia stata una decisione legittima, l'allenatore è lì per quello.

Potrebbe aver inciso, in questo inizio di stagione, anche un'altra estate di incertezza, con le tanti voci di mercato sui pezzi pregiati della rosa e sulle difficoltà della proprietà? O magari ha influito di più lo scudetto perso all'ultima giornata della passata stagione?

Qualche scoria penso che effettivamente ci sia. Ma credo che abbia inciso più lo scudetto buttato la scorsa stagione piuttosto che altro. Credo, in tutta sincerità, che lo scudetto della scorsa stagione sia stato buttato via e che questo nella testa dei giocatori pesi, perché poi bisogna ricominciare da zero, senza la gratificazione di un titolo. Non è una cosa facile e scontata, ci vuole una mentalità vorace e forse non tutti ce l'hanno.

Nell'intero scorso campionato, i nerazzurri hanno subito 4 sconfitte, quest'anno dopo 7 giornate sono già a 3. Troppe per competere per lo scudetto?

Vedremo quando cominceranno a perdere anche le altre. La classifica corta aiuta indubbiamente. Il Napoli ha pareggiato in casa contro il Lecce e anche quella è una mezza sconfitta. Il campionato è appena cominciato, ne deve ancora passare di acqua sotto i ponti. Abbiamo visto squadre, per esempio la Juventus 2015-16, vincere scudetti anche con meno punti fatti dopo 7 giornate. Il campionato è tutto da fare e soprattutto ci sono praticamente due tornei in uno: un campionato fino ai Mondiali e uno da gennaio in poi, con la variante del mercato. Chi è primo in testa alla pausa potrebbe tranquillamente trovarsi quarto alla fine, stiamo attenti a valutare questa Serie A, perché non sappiamo quali saranno le reazioni a questa pausa.

Come si spiega lo scarso impiego di Gosens?

Gosens ha avuto un infortunio lungo, si sta riprendendo con calma. Secondo me il suo acquisto è stato giusto, come è giusto avere fiducia in lui. Non è Perisic, ma quando stava bene all'Atalanta era ancora meglio di Perisic. Mi spiego questa sua involuzione con l'infortunio che ha avuto. La ripresa è stata meno veloce del previsto, ma credo sia un giocatore di valore. Deve imparare un po' i dettami diversi di Inzaghi, che sono diversi da quelli di Gasperini, nonostante il modulo sia praticamente lo stesso. E' vero anche che ha sbagliato anche dei palloni apparentemente semplici, ma secondo me è più una questione di desuetudine al gioco.

L'Inter dovrebbe prendere in considerazione l'idea di un cambio in panchina?

Io non prenderei in considerazione un cambio. Prima di tutto perché non saprei chi mettere al posto di Inzaghi. Esempio: c'è libero Tuchel, ma non è detto che venga e che ci siano le risorse per lui, come non è detto che ci sia sfiducia nei confronti di Inzaghi. Credo che Simone sappia come rimettere in piedi la baracca. Quindi, voto per lui. Senza fiducia a tempo: giusto puntare su di lui. O si cambia, o si tiene l'attuale allenatore, la fiducia a tempo ha poco senso. L'Inter ha forza, voglia e consapevolezza per tirarsi fuori da questa situazione. Anche se tutto questo non si è visto a Udine e si è visto pochissimo, malgrado la vittoria, anche contro il Torino. Inzaghi, però, per invertire la rotta ha bisogno della fiducia totale del club.

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