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Icardi: “Interista per Adriano. Curva? Ci sono stato male. I 110 mln e il casino-Napoli…”

Mauro Icardi e l'Inter, un rapporto che sembra indissolubile: "Ero bambino ed ero già interista"

Redazione1908

Mauro Icardi si confessa. E lo fa in una intervista fatta a Fabrizio Biasin per la rivista "Undici". Il capitano nerazzurro ha affrontato diversi temi, dal recente passato alle prospettive future. Partendo proprio dall'argomento principale: la fascia di capitano.

«Vedi, essere il capitano dell’Inter per me non è difficile, ho la personalità per farlo tranquillamente. Sono qui da 5 anni anche se... non sembra. Fare gol per me è importante, se non faccio gol torno a casa arrabbiato, lei lo sa», dice guardando Wanda, «ma essere il capitano dell'Inter è la mia... como se dice... missione. E io sono orgoglioso di tutto questo. E soprattutto interista: io sono interista».

IL BIONDO PLATINO -  «Ho scelto di fare il, como se dice, biondo perché dall’Argentina arrivava Susana Jimenez che è una star argentina bionda. Abbiamo fatto con lei una puntata per il suo show. Poi volevo tenerlo anche per questo shooting qua, però poi ho pensato di togliere tutto perché arrivava la Nazionale e non mi volevo presentare completamente pelato».

GIOCARE PER LA SQUADRA - «Tu ti riferisce al mio modo di giocare, no? Beh, se fa bene alla squadra e all’Inter io cambio volentieri. L’altro giorno (gol “salvato” dopo una rincorsa di 60 metri in Inter-Genoa, ndr) ero contento per il mio recupero, era come se avessi fatto un gol. Sì, ecco, se fa bene per la squadra io sono contento».

MAURO INTERISTA - «L’ho già detto tanto tempo fa. Io sono interista da quando ero piccolo perché giocavo alla Play Station e prendevo sempre l’Inter, sempre. Avevo il mio migliore amico e giocavamo. Sceglievo l’Inter perché c’era Adriano davanti che mi piaceva tanto. Ero bambino ed ero già interista»

IL MERCATO E LE VOCI SUL NAPOLI NEL 2016 -  «Queste sono cose che parla il mio procuratore con la società. È successo un po’ un casino l’anno scorso per queste cose di mercato, ma io sono sempre stato tranquillo. Ho sempre dato tutto per l’Inter. Ero in ritiro, ero in America, mi ricordo, parlavo tanto con Mancini e gli dicevo “io sono sereno”».

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