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Icardi out, ma Spalletti ora ha due nuovi leader. Crisi finita, si mettono l’Inter sulle spalle

Andrea Della Sala

Il tecnico dell'Inter può contare su Perisic e Nainggolan ritrovati

A gennaio due giocatori dell'Inter sembravano più fuori che dentro dal progetto nerazzurro: Radja Nainggolan e Ivan Perisic. Spalletti non li ha praticamente avuti per metà stagione e ora se li ritrova in forma per tirare il gruppo e per spingere l'Inter versi i propri obiettivi. Proprio quando Icardi si è fatto da parte tocca proprio a loro due prendersi le responsabilità e diventare leader della squadra di Spalletti.

RADJA - "Il paradosso è che sono ripartiti proprio nel momento in cui sembravano irrecuperabili. Nainggolan, prima di Natale, era stato sospeso per un ritardo all’allenamento, che si andava a sommare a diversi atteggiamenti e comportamenti sbagliati. L’episodio non faceva altro che scoperchiare una situazione già al limite, con il giocatore che in un audio diffuso da qualche “amico” confessava di voler tornare alla Roma. E poi c’erano le prestazioni sul campo, quasi mai all’altezza. Il 2019, peraltro, era cominciato come peggio non si poteva. Nainggolan, infatti, si era fatto parare l’ultimo rigore con la Lazio, consegnando ai biancocelesti la semifinale di Coppa Italia. Tutto San Siro lo aveva fischiato e lo stesso era accaduto contro il Bologna. Poi, ecco una prestazione solida con il Parma, coronata dal passaggio-gol per Lautaro e la rete da 3 punti con la Sampdoria, celebrata da un abbraccio di tutta la squadra", si legge su Tuttosport.

IVAN - "Perisic, invece, avrebbe voluto fare le valigie a gennaio. L’Arsenal lo tentava con un ricco contratto, senza però voler soddisfare le richieste dell’Inter. Ma ancora peggio il croato aveva cominciato ad allenarsi senza intensità, come se non si sentisse più coinvolto. I compagni lo avevano notato e, infatti, non gradivano che Spalletti continuasse a farlo giocare. Poi anche lui è rimasto fuori, proprio in coincidenza con gli ultimi giorni di mercato. Quando tutto è finito, però, eccolo di nuovo in campo e con grande impegno, nonché disponibilità. Quella prima prestazione, contro il Bologna, è stato un segnale. Come affermare che: sì, volevo andare via, ma ora che sono rimasto voglio dare tutto. E non è stata un’eccezione, Perisic si è ripetuto anche nelle gare successive, tornando a fare tutte quelle cose che tanto apprezza Spalletti e per cui lo ha sempre ritenuto indispensabile", prosegue il quotidiano.