Di questo inizio di stagione dell'Inter due cose sono evidenti: i clamorosi errori arbitrali contro i nerazzurri e la condizione di alcuni giocatori ancora non al top. In queste prime quattro giornate alcuni uomini chiave hanno fin qui deluso le aspettative. In particolare Mauro Icardi, Ivan Perisic e Marcelo Brozovic. "I tre condottieri, quelli che dovrebbero suonare la carica, sembrano aver smarrito le loro armi migliori. La caduta casalinga col Parma, al netto di errori arbitrali e circostanze sfortunate, ha visto come protagonisti Icardi, Perisic e Brozovic. Ma protagonisti nella discesa del gorgo, non nella possibile risalita: i supereroi interisti (o attesi tali) erano persi come un umano qualsiasi. Contro il Tottenham il riscatto deve passare da loro, non si può cedere ogni responsabilità all’ultimo arrivato, nemmeno se è un Ninja. Quei tre sono (o meglio dovrebbero essere) il valore aggiunto della squadra di Spalletti, ci si aspetta che recitino un ruolo da leader: psicologico, tecnico, tattico".
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Icardi, Perisic e Brozo: l’Inter ha bisogno dei suoi 3 supereroi. Contro il Tottenham…
Gli uomini chiave hanno tradito con il Parma, ma la Champions passa dal loro pieno recupero
ICARDI - Non restava a secco nelle prime tre gare stagionali dal suo primo anno alla Samp, quando era poco più che maggiorenne. Ma più del digiuno di gol, preoccupa la totale assenza di pericolosità fatta registrare nei 45’ giocati contro il Parma. Lo raccontavano voglioso di «spaccare il mondo», lo si è visto adeguarsi presto al clima di generale impotenza. Nessuna martellata, non ha guidato le «truppe», è scivolato tardando a mettersi in moto sull’unica vera palla buona in area. E poi c’è l’ormai cronica fatica a giocare con la squadra: sabato ha toccato 9 palloni e i passaggi completati sono stati tre, due sponde sulla trequarti e il pallone battuto a centrocampo dopo il gol di Dimarco. Numeri inquietanti, che possono scomparire solo quando viene riempita anche la casellina dei gol segnati.
LA COPPIA CROATA - La connessione con Ivan Perisic non si è mai attivata, nonostante il croato abbia vissuto il suo momento migliore nella prima metà del secondo tempo. Ma son stati lampi, non si è mai trovata continuità di azione (24 palle perse) e soprattutto precisione: 8 tiri, 2 in porta. Domani ritrovare come avversario diretto Trippier, e con lui i ricordi della semifinale mondiale (in cui entrambi andarono a segno) potrebbe risvegliare il «Terribile» che è in lui. L’Inter ne ha bisogno. E allo stesso modo dipende ormai da Brozovic, il cui status di leader è più recente (sancito anche da Spalletti) e fortemente legato alle necessità nerazzurre di trovare una fonte di gioco. Marcelo contro il Parma non è stato la risposta: ha sì recuperato 12 palloni, confermando che la fase «distruttiva» non è un problema, ma ha anche sbagliato 12 passaggi e quasi tutti i lanci provati. Contro il Tottenham dovrebbe ripartire dalle cose facili. Perché su uno degli ultimi palloni finiti in fallo di fondo sono tornati i fischi del Meazza, espressione tangibile di quel rapporto fra «Epic» e il suo pubblico fatto di picchi di amore e odio degni di una telenovela sudamericana. Siamo partiti dai supereroi, siamo finiti a polpettoni sentimentali. Forse è qui il problema dell’Inter: meno lacrime e parole, più azione contro gli Spurs.
(Gazzetta dello Sport)
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