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Inter, a Spalletti basta questo Perisic e adesso sappiamo anche il perché

Il tecnico toscano continua a difendere l'esterno croato e ne spiega anche le ragioni

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"Luciano Spalletti non ne vuole saperne e prosegue nella strenua difesa di Ivan Perisic, ancora una volta pizzicato dalla critica per la scialba prestazione offerta contro la Juventus, l’ennesima di una stagione che lo vede lontano dai migliori standard di rendimento. I numeri dell’esterno croato raccontano un regresso, ma sono proprio quelle statistiche che non piacciono al tecnico toscano, che in conferenza stampa ha chiarito il proprio punto di vista in merito alla questione:

"LA DIFESA - «So che si fa più attenzione per i gesti che determinano il risultato, come i gol e gli assist. Ma poi sono importanti anche i metri, irecuperi e Ivan serve alla nostra squadra perché ha questa corsa che ci consente di non andare in inferiorità numerica quando vogliamo giocare la partita nella metà campo avversaria, perché ha questi rientri fatti di forza, velocità, contrasto e fisicità. Ha un’importanza di livello per quanto riguarda il contrasto sulla pallata tirata dalla linea difensiva nella metà campo avversaria quando ti vengono a pressare e non hai spazio per giocare corto. In quel caso devi alzare il pallone buttandolo addosso agli attaccanti e Perisic tra quelli che abbiamo è tra i più forti per fare questo lavoro, affinché quelle palle diventino giocabili. E poi è bravo anche a mettersi a zona sui calci d’angolo. Quindi ci sono anche altri numeri da considerare, non si pensa solo agli assist che ha fatto. Mi è capitato di fare l’allenatore in alcune squadre dove tre calciatori del reparto offensivo hanno fatto numeri importanti, ma poi la squadra ha avuto una vita difficile nel contesto del campionato. Per questo dico che non contano solo quei numeri li ma anche altri, noi abbiamo Keita che può fare 10 gol, Candreva che può fare 10 gol, Politano che può fare 10 gol, Lautaro che può farne 20 e Icardi che può farne 30, allora facciamoli giocare tutti. Ma che discorso è? Quindi non sempre la somma dei calciatori messi insieme dà il risultato crudo della matematica, ma dà quello che è una coesione a livello di squadra, uno stare insieme dentro il comportamento di squadra. Per questo bisogna considerare tutto nelle scelte”.

"PIU' TERZINO CHE ATTACCANTE - Discorso che sintetizza bene ciò che il tecnico toscano si aspetta dall’esterno croato: più corse e meno gol, più contrasti vinti e meno dribbling, più equilibrio che imprevedibilità offensiva. In parole povere, Spalletti vuole che Perisic sia più terzino che ala e per questo motivo accetta ben volentieri che gol e assist non siano quelli di un calciatore inquadrato come attaccante. Quelli di Perisic sono numeri che rientrano nella normalità delle cose per quello che è il lavoro che il tecnico nerazzurro chiede ai propri esterni, tant’è che anche quelli di Politano non sono poi così diversi in zona gol: 2 gol e tre assist in 1338 minuti giocati per l’ex Sassuolo; 2 gol e 2 assist in 1450 minuti giocati per il croato. Forse la chiave di lettura è proprio questa: se l’Inter vorrà più gol dai propri esterni, Spalletti dovrà essere in grado di trovare nuovi equilibri di squadra.

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