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Inter, Cedric: “Prepariamo le gare al massimo. Spalletti? Mi trovo bene. Le punizioni…”

Eva A. Provenzano

Le parole dell'esterno portoghese rilasciare a Dazn a pochi giorni dalla gara col Parma

Unico acquisto dell'Inter nella sessione di mercato appena conclusa, Cedric Soares sa che deve ambientarsi in fretta se vuole puntare alla conferma a giugno e ai microfoni di DAZN si è presentato in occasione della gara contro il Parma che andrà in onda domani sera proprio sul noto canale streaming. Ecco cosa ha detto il neo giocatore interista: «Sai a scuola quei quaderni con gli anelli dove metti dentro tutto? E nel mio in copertina c'era una foto dell'Inter, sono sempre stato appassionato di calcio e l'Inter è sempre stata una squadra che è sempre piaciuto seguire».

L'ARRIVO -«Quando ho saputo che mi aveva cercato l'Inter ero a Londra e avevo il giorno libero. Quando ho visto la chiamata del mio agente ho capito che c'era davvero la possibilità di trasferirmi a Milano. Ho scritto subito a Joao Mario perché siamo amici da tempo ed era molto felice anche lui. Gli ho semplicemente scritto: 'Forse domani ci alleniamo insieme, che bello».

IL RUOLO - «Quando ho iniziato a giocare con lo Sporting ero un centrocampista offensivo che poteva fare anche il terzino. Mi dicevano che ero bravo in attacco ma dovevo migliorare in difesa, ma negli ultimi 3-4 anni ho lavorato molto sulla fase difensiva, sono migliorato tanto e ora mi sento a mio agio nel difendere. Ora c'è chi dice che non attacco abbastanza, ma non sono d'accordo. Il mio compito è difendere e poi saper scegliere quando è il momento di attaccare. A me piace tanto attaccare, se non ti piace, non ti piace giocare a calcio».

IL GOL - «Sono un uomo di squadra, mi piace dialogare con i compagni, cercare lo spazio per fare il cross o per l'uno contro uno. Avanzo sempre, mi piace spingere e farlo durante tutta la gara. Ma se ovviamente il mister mi dice di stare più basso e mi dice che devo stare nella linea a tre o stringere di più, lo farò senza problemi, bisogna un po' adattarsi al volere dell'allenatore». 

LE PUNIZIONI - «Ho iniziato a batterle allo Sporting, nelle giovanili, dove spesso facevo il capitano, mi piaceva batterle. Poi in prima squadra mi ha aiutato un portiere perché io battevo sempre allo stesso modo e invece lui mi diceva dove mirare e di dare effetto alla palla per farla andare dove volevo. Piano piano sono migliorato, sta tutto nell'esercizio. Se smetti di allenarti, perdi la confidenza nel batterle e se invece ti allenti migliori di settimana in settimana. Mi è capitato spesso di non essere il primo tiratore e quindi poi non riuscivo a batterle bene perché smettevo di allenarmi sulle punizioni e se ricominci ad allenarti migliori di nuovo. Credo sia una questione del tutto naturale, ma ci si può lavorare». 

L'INTER - «Qui per me è tutto nuovo, non so come era qualche mese fa, noi prepariamo le partite per il meglio, con grande voglia di vincere e sono sicuro al cento per cento che questo gruppo uscirà da questo momento difficile. Spalletti mi sta aiutando con i movimenti da fare, sono qui da poco ma con lui mi trovo bene. Mi ha già dato grande fiducia e lo dimostra il rigore battuto con la Lazio. Quando arrivi alla mia età, non sono più giovanissimo, sai cosa devi fare in campo. Poi chiaro, sono appena arrivato e lui mi dice le sue idee. Ma ad ogni modo un terzino deve difendere e poi dare una mano in attacco».

MILANO - «Ho diversi amici milanesi che vivono a Londra. Me li ha presentati Pellé quando giocavamo al Southampton. tutti hanno casa qui a Milano e sembriamo una famiglia. Gli ho chiesto subito dove fosse il centro città ma a parte gli scherzi l'adattamento è stato velocissimo. Mi sento come a casa, il cibo è fantastico e ci sono tanti posti da visitare. Tanti posti per fare shopping, pure troppi. Pizza preferita? Ne ho mangiata una con il prosciutto Patanegra, pomodori e mozzarella. Fantastica».

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