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Inter, mancano alternative. Conte è senza panchina e i numeri gli danno ragione

Il tecnico dell'Inter non è quasi mai riuscito a cambiare la gara con gli ingressi dalla panchina, mancano alternative si attendono rinforzi

Andrea Della Sala

L'Inter ha bisogno di rinforzi. Il tecnico dei nerazzurri Antonio Conte non vede l'ora della sosta natalizia per recuperare gli infortunati e per accogliere eventuali rinforzi dal mercato. L'Inter è in difficoltà numerica in alcuni reparto, Conte è a corto di alternative e quando prova a cambiare la gara in corso non ci riesce. Come sottolinea Gazzetta.it, i numeri confermano questo andamento:

"L’incidenza - scarsa, praticamente nulla - è nei fatti. Nei numeri, se così è giusto misurare l’effetto degli uomini panchina sull’Inter. Antonio Conte ragiona sugli 11, è dagli 11 che ha avuto il massimo del profitto. Ma molto difficilmente è riuscito a cambiare il corso di una partita pescando da chi inizialmente è rimasto fuori, almeno non dal punto di vista realizzativo. Gli indicatori sono quelli più visibili, ovviamente, dunque quelli in termini offensivi: gol e assist".

"C’è un motivo se dietro Lukaku e Lautaro c’è il vuoto. E se a centrocampo e in fascia Marotta e Ausilio vanno a caccia di rinforzi. Il numero è quasi clamoroso: delle 21 partite stagionali disputate fin qui dai nerazzurri - 15 di campionato e le sei del girone Champions - solo in una gara Conte ha avuto un contributo determinante in positivo sul risultato finale. Avvenne al debutto in Champions, quando in casa contro lo Slavia Praga fu Barella - subentrato a Brozovic nel secondo tempo - a fissare il pareggio a tempo scaduto. Fine della storia, perché se è vero che nel linguaggio del fantacalcio anche l’appoggio di 5 metri a Candreva dello stesso Barella per l’eurogol in Inter-Lecce - 26 agosto, prima di campionato - va considerato assist, in termini pratici non può esser certo definito quello un contributo decisivo. Si dirà: non tutto è misurabile con gol e assist. Vero, si pensi ad esempio all’ingresso in campo di Esposito in casa col Dortmund. Ma se vale la legge di Conte - “il calcio è semplice, alla fine conta se fai gol o no” -, vale anche quel che il tecnico dice e pensa su una rosa poco profonda. Sì, i numeri gli danno (amaramente) ragione", spiega Gazzetta.it.

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