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Inter, il 3-5-2 rimane dogma di Inzaghi: attenzione particolare per un reparto

Daniele Vitiello

Anche l'aspetto tattico ha avuto la sua rilevanza nel colloquio di questi giorni tra la dirigenza nerazzurra e Inzaghi

Il confronto tra Inzaghi e la dirigenza dell'Inter ha rappresentato l'occasione per ribadire alcuni concetti e capire da dove ripartire. Anche a livello tattico, come spiega la Gazzetta dello Sport di oggi.

Questo il focus: "Il 3-5-2 rimane un dogma della fede, un modulo quasi immutabile, e non è in discussione neanche un ritorno filosofico all’epoca contiana. Nell’anno dello scudetto, dopo una partenza balbettante quasi come questa (i punti erano sempre 12 dopo 7 partite), la squadra abbassò drasticamente il baricentro per scatenare Lukaku in ripartenza. A quel punto arrivarono otto vittorie filate".

La differenza rispetto al calcio impostato da Conte però continuerà ad esistere. Prosegue il focus: "Simone ha però tutt’altro stile, più armonico e arioso, meno muscolare eppure altrettanto efficace. In fondo, lo dimostra l’anno passato in cui due trofei sono stati aggiunti alla bacheca interista. Il calcio di possesso che piace a Simone resta la linea del Piave per il futuro, ma, senza mai snaturarsi, una maggiore “protezione” è considerata da tutti necessaria.

È così previsto un preciso piano di recupero individuale per tutti quei big che sembrano aver mollato la presa, a partire da Barella e Brozo, più sbraccianti che elettrizzanti. Ma un’attenzione particolare dello staff sarà riservata ai vecchi centrali, Skriniar-De Vrij-Bastoni, distratti come mai e per motivi diversi. Loro per primi devono tradurre in pratica (e in fretta) ciò che giovedì era solo teoria".