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Inter, e se Kovacic fosse la “chiave” per Rafinha? La strategia è chiara. Il Barça…

Marco Macca

Quanto di vero c'è nell'interesse nerazzurro per Kovacic?

Le voci, si sa, sono parte integrante del calciomercato. Impazzano, stuzzicano, preoccupano, senza che si sappia mai davvero quanto esse siano fondate e reali, almeno fino a quando eventualmente non si concretizzano. Una situazione che pare analoga a quella sul triangolo Milan-Madrid-Barcellona. Perché l'Inter non ha affatto perso le speranze di (ri)portare in nerazzurro Rafinha, che con la sua qualità è risultato determinante per la qualificazione in Champions League della squadra di Spalletti. Alle condizioni attuali (diritto di riscatto fissato con il Barça a 35 milioni di euro più bonus) l'Inter non può concludere l'affare, anche e soprattutto per questioni di Fair Play Finanziario da risolvere assolutamente entro il 30 giugno. Il brasiliano, però, ha più volte fatto capire di voler restare in nerazzurro e di non voler essere solo un campione di passaggio a San Siro. Dunque?

Dunque, c'è attesa. Di sicuro il discorso verrà ripreso a luglio, una volta che le pendenze con la UEFA saranno sistemate. E, magari, provando a spingere il Barcellona ad abbassare le richieste economiche iniziali. In quest'ottica, quindi, si possono leggere le voci di cui si parlava sull'interessamento dell'Inter per Mateo Kovacic, che i dirigenti nerazzurri non hanno mai smesso di apprezzare con l'idea, nemmeno troppo nascosta, di riportarlo un giorno a Milano dopo averlo venduto per più di 30 milioni di euro nell'estate del 2015 al Real Madrid.

Spalletti è un grande estimatore del croato, ma ha fatto capire che la sua priorità sarebbe Rafinha, o comunque un profilo molto simile al brasiliano. Ecco perché la strategia dell'Inter potrebbe essere quella di "spaventare" il Barcellona sondando il terreno con altri giocatori, costringendo eventualmente i blaugrana a cercare altri compratori per lo stesso Rafinha, che dal canto suo sarebbe scontento non poco data la sua volontà di vestire ancora nerazzurro. Ecco perché potrebbe essere una strada proficua per spingere i catalani ad abbassare le pretese economiche. Sarà la strategia vincente?