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Inter, per Esposito battesimo con un padrino d’eccezione. Lukaku ieri ne ha fatti tre

L'analisi di Fcinter1908.it dopo Inter-Genoa di ieri pomeriggio

Daniele Vitiello

La prima volta non si scorda mai. Lo sa bene Sebastiano Esposito, al battesimo del gol ieri sera al Meazza. Con un padrino d'eccezione, Romelu Lukaku, generoso nel concedergli la sfera del penalty del possibile 3-0 in Inter-Genoa. Gesto che vale quanto un gol, il terzo dopo i due rifilati al malcapitato Radu. Tutto apparecchiato per Esposito. Con pochi intimi, quei circa 60 mila del Meazza che hanno accompagnato in rete la sfera con immenso affetto. Palla all'angolo e urlo liberatorio, perché in quei pochi attimi la tensione ha fatto inevitabilmente a pugni con l'ambizione. La gioia di Seba per la sua prima rete in Serie A è stata quella di tutti i tifosi dell'Inter e degli appassionati in generale. Sogno per tanti, realtà per pochissimi. Ad appena 17 anni proprio non potrebbe chiedere di meglio alla sua giovane carriera, ma lo spirito dei grandi lo porta a mettere nel mirino altri obiettivi. Giusto così.

TUTTO SECONDO I PIANI - I compagni lo coccolano, perché il piccolo merita: il cuore è grande quanto il talento. Lo dimostrano le lacrime al triplice fischio dopo il contatto veloce con i genitori. Orgoglio di casa, orgoglio di mister Conte. Se lo è portato a Lugano, poi in tournée. Estate da protagonista, non solo per le mille contingenze. Il talento è emerso fin da subito anche tra i grandi, dopo gli anni di giovanili. Meritava fiducia e l'ha ottenuta. Dalla società, dal mister, dai compagni. Ha saltato tappe e guardato in faccia il futuro, per cui non c'è da meravigliarsi: i risultati ottenuti con sacrifici e caparbietà sono logica conseguenza.

POKER FACE - Brilla il talento di Esposito, ma non solo. Il taccuino di Conte all'indomani della vittoria sul Genoa è pieno zeppo di note liete. Dal gol di Gagliardini, divenuto bestia nera delle genovesi (cosa ti hanno fato, Robi?), all'esuberanza di un Candreva completamente rigenerato dopo le difficoltà del recente passato, tra i grandi miracoli di Antonio Conte in questi pochi mesi all'Inter. Non tralasciando l'impermeabilità di una difesa sempre più prima della classe, nonostante le critiche degli ultimi giorni. La base è più che solida e il mercato non può che migliorare le cose.

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