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Inter, Conte: “Europa League importante, vincere aiuta a crescere. La pressione è giusta”

Il tecnico nerazzurro parla in conferenza stampa in vista della gara di Europa League contro gli spagnoli

Daniele Vitiello

Archiviato il campionato, è arrivato per l'Inter il momento di concentrarsi sull'Europa League. I nerazzurri sono volati questa mattina in Germania e domani affronteranno il Getafe negli ottavi di finale in gara secca. Come di consueto, spazio alla conferenza stampa della vigilia per Antonio Conte. 

Quanto è importante l'Europa League per lei e per quello che sarà il futuro?

"Non conta se questa competizione sia importante per me, conta se lo è per l'Inter. Noi non parliamo mai del singolo, ma per il bene dell'Inter siamo tutti sotto un'unica bandiera. Parliamo con il noi e non con l'io. Dobbiamo dare il massimo: non sappiamo dove questo massimo ci porterà, ma l'importante è non avere rimpianti. Diamo tutto, come abbiamo fatto anche in campionato: faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità e nelle nostre forze. Sappiamo che in un torneo con questa formula potrebbe non esserci un domani, per questo non vogliamo rimpianti".

Quanta pressione sentite?

"Parliamo sempre di squadra, di Inter, di noi: la pressione è quella giusta, quella che avvertivamo anche nel finale di campionato, quando abbiamo dovuto recuperare delle posizioni e poi mantenere il secondo posto. Le ultime tre partite con Genoa, Napoli e Atalanta hanno dimostrato che questa squadra sta migliorando sotto molti punti di vista. Sono contento e mi auguro che con il Getafe ci possa essere un altro step, una continuazione di quello che abbiamo fatto fin qui".

La squadra, soprattutto a Bergamo, ha giocato in maniera perfetta: si può dire che si sia trattata di una prova generale, una prova 'europea'. Questo la fa ben sperare? È arrivata la maturità e la continuità che chiedeva? 

"Io penso alla fine che la squadra abbia raccolto i punti che ha meritato di raccogliere. Tante volte in campionato puoi seminare tanto e raccogliere poco e viceversa. Noi abbiamo raccolto qualcosina in meno, ma al tempo stesso dico che è chiuso al secondo posto con 82 punti e al secondo posto. Abbiamo fatto un buon campionato, con progressi importanti sotto tutti i punti di vista. Ora ci giochiamo questa competizione: noi ci siamo, siamo pronti, sappiamo che la partita è ostica, l'avversario è duro. Sarà una partita sporca e noi dovremo sporcarci. Ma la squadra ha raggiunto quella maturità per calarsi nella giusta maniera in quello che la partita richiederà".

Quali sono le insidie maggiori nell'affrontare il Getafe?

"Abbiamo studiato questa sfida e abbiamo visto che anche in partite contro Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid non c'è stato tanto spettacolo e le big in questione hanno sofferto molto per avere la meglio. Il Getafe è una squadra forte, resiliente: sanno giocare un determinato tipo di partita, prediligono le palle lunghe, l'attaccare le seconde palle. Hanno attaccanti forti e strutturati, che aiutano dietro e ribaltano l'azione. Sarà una partita tosta e lo sappiamo. Dobbiamo dimostrare di meritare di andare avanti, andremo avanti se saremo più bravi di loro".

Per questa squadra, vincere un trofeo come l'Europa League potrebbe essere un acceleratore per la crescita e per i piani futuri?

"Vincere aiuta a vincere, è inevitabile che le vittorie portino autostima, convinzione e consapevolezza. Non lo scopro certo io. Vincere non è mai semplice, se arrivi a conquistare un trofeo significa che hai raggiunto un livello importante. Questa per noi rappresenta un'occasione importante: la vittoria aiuta il processo di crescita, dà maggiore consapevolezza e autostima. Poi però bisogna vincere".

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