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Inter, Inzaghi sceglie un motore ibrido: così potrà affrontare qualsiasi squadra

Daniele Vitiello

Il focus proposto dalla Gazzetta dello Sport sull'atteggiamento che ha permesso all'Inter di ritrovare solidità

Contro il Barcellona, l'Inter si è riscoperta solida. E questa è una delle migliori notizie per Simone Inzaghi, che può tornare a contare sulla forza del suo reparto arretrato. Si legge sulla Gazzetta dello Sport: "Mattone dopo mattone, rieccolo qui il muro. Ma la verità è che è cambiato il progetto. Non chi stava faticando per tirarlo su. Poi, certo, è scattata pure qualche motivazione individuale. Ma i muratori quelli erano: Skriniar, De Vrij e Bastoni. Non così abituati, per la verità, con Inzaghi in panchina a condurre in porto una barca senza reti incassate a bordo. Giusto un riferimento: solo 5 delle 15 volte in cui l’Inter è rimasta imbattuta nello scorso campionato in campo c’era questo trio qui. Che resta il riferimento, seppur insidiato da un Acerbi che anche a partita in corso ha dimostrato di valere il motivo per cui è stato preso".

Qualcosa però è cambiato nell'assetto generale della squadra. E lo si è visto chiaramente: "È cambiato il progetto perché l’Inter ha giocato più “bassa”, a protezione di Onana, con molti metri da percorrere davanti e molti meno dietro le spalle. Una scelta dettata anche dall’avversario, perché regalare spazi al Barcellona di Dembelé e Lewandowski sarebbe stato come andare incontro a una sicura figuraccia. Anche Antonio Conte, nell’anno dello scudetto, a un certo punto decise di fare un passo indietro per farne 100 avanti. Non è detto però che Inzaghi possa riproporre lo stesso atteggiamento anche sabato a Reggio Emilia. Più facile che l’Inter decida di partita in partita, ma anche di momento in momento dentro gli stessi 90 minuti. Che sia un ibrido, e sì che in fondo sul mercato automobilistico le ibride ora vanno per la maggiore".