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ANALISI

Inter, la spallata irriverente sottolinea la grande verità. Qualcuno chieda scusa

Daniele Vitiello

L'analisi di Fcinter1908.it dopo Inter-Roma di ieri pomeriggio

Adesso chissà cosa riusciranno ad inventarsi. L'Inter ieri al Meazza ha fatto ancora una volta la voce grossa, confermando l'ottimo momento di forma, spinta dall'entusiasmo accumulato dopo aver sbattuto fuori dalla Coppa Italia il Milan pochi giorni prima. L'ennesima spallata dei nerazzurri alla vetta è iniezione di consapevolezza da portare nel taschino nei prossimi impegni, in attesa dei risultati dagli altri campi. Una prova senza appello, né margine di polemica, che costringerà menestrelli d'altre piazze a spremersi le meningi per provare a mascherare l'unica grande verità che ci sta regalando questo scorcio di campionato: una squadra su un gradino più alto rispetto ad altre due.

Eppure ci avevano assicurato che la gara, in un modo o nell'altro, sarebbe stata condizionata dall'arbitro. Perché la designazione di Sozza, 'colpevole' di essere nato a Milano, sembrava segnale inequivocabile di un oscuro disegno volto a favorire i nerazzurri. Poco importava che avesse già arbitrato settimane fa l'altra milanese e che a suon di prestazioni avesse convinto designatore e vertici AIA. Della presenza del direttore di gara, invece, ieri quasi non ci si è accorti in campo. Poca personalità? Tutt'altro. Una direzione ineccepibile, senza manie di protagonismo. Puntuale su ogni fischio e sempre vicino all'azione. Qualcuno dovrebbe chiedere scusa per aver macchiato la vigilia con tali illazioni, quanto di più subdolo possa esserci a livello mediatico.

IL KO tecnico alla Roma è zampata rabbiosa e spallata irriverente al passato che occupa sempre un posto privilegiato nel cuore. José Mourinho è un pezzo di storia dell'Inter, il più significativo per molti, ma per 90' è stato avversario come qualsiasi altro. Non ci sono alternative, quando la posta in palio è così alta. La squadra di Inzaghi è riuscita ad indirizzare la gara subito sul binario più favorevole, una gioia per il tecnico che sa bene quanto importante sia centellinare energie nervose e fisiche in questo finale di stagione. Resta un po' di amaro per il gol subito nel finale: nulla però che possa macchiare la prova sontuosa di un'Inter tornata la più forte di tutte.