Non dovrebbe esserci alcun ribaltone sulla panchina dell'Inter, nemmeno in caso di sconfitta nel derby, salvo prove oscene che metterebbero la società spalle al muro. La Gazzetta dello Sport spiega: "L’eventualità di un cambio in panchina non è di stretta attualità in casa nerazzurra, perché i dirigenti sono uniti e compatti nel credere che questa squadra – anche a fronte di un risultato negativo contro il Milan – sarebbe in grado di reggere la pressione di una volata Champions fino alla fine. C’è poi un altro aspetto da considerare: Spalletti non ha mai dato ai dirigenti la sensazione di non governare lo spogliatoio, che anzi più volte ha dato dimostrazioni positive".
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Inter, Spalletti fino a giugno poi sarà rifondazione. Via anche Icardi e Perisic
La strategia del club nerazzurro
L'obiettivo è quello di salvare la stagione, prima di rifondare a giugno: "L'estate passata, va ricordato, il traguardo che l’Inter si prefissava era quello di migliorare rispetto al 2017-18: se in Europa, almeno nel girone di Champions, il cammino ha messo in mostra diversi punti positivi, non si potrebbe dire lo stesso del campionato. Ecco perché non è difficile pensare a un’Inter con un’altra guida tecnica la prossima stagione, al netto di un contratto oneroso che pure lega Spalletti al club fino al 2021. C’è chi nell’Inter, però, al tecnico riconosce l’alibi di disporre di una squadra limitata, per doti tecniche e caratteriali. Ed è proprio seguendo questo filo rosso che si arriva alla conseguenza di un gruppo che sarà profondamente rinnovato. Saluteranno quelli che sono stati gli uomini guida in campo, Icardi e Perisic, distantissimi per mille e uno motivi eppure le facce dell’Inter degli ultimi anni. Non faranno parte dell’Inter che verrà, cercasi fondamenta nuove e possibilmente non contaminate da vicende del passato".
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