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Inzaghi, si può giocare da ammoniti. Gosens e quelle 4 difese: servono risposte

Daniele Mari

L'Inter cade rovinosamente a Udine ed è lecito farsi qualche domanda e fare qualche domanda. Ecco i dubbi che emergono dal ko in Friuli

L'Inter cade rovinosamente a Udine ed è lecito farsi qualche domanda e fare qualche domanda. Simone Inzaghi è letteralmente preda della sindrome degli ammoniti. Un giocatore che prende un cartellino giallo manda nel panico il tecnico dell'Inter, pronto a sconfessare anche le scelte inziali stravolgendo il concetto di squadra dopo 30 minuti.

E francamente questo del cambio dell'ammonito sta diventando un tarlo di questa Inter. Nessun'altra squadra al mondo è preda di questa sindrome. Si possono sostituire giocatori ammoniti, per carità. Ma non sistematicamente, senza considerare le singole situazioni. Quella di Inzaghi è praticamente una tassa. E non basta la risposta sulla presunta scossa cercata nel cambiare Bastoni e Mkhitaryan: dopo neanche 30 minuti la scelta di sconfessare lo schieramento iniziale ha lasciato perplessi.

Ma ancora più perplessi lascia la gestione di Robin Gosens. Il tedesco è, a detta di tutti, pienamente recuperato. Magari non sarà in formissima, ha giocato martedì ma oggi è domenica. Impossibile pensare ad un atleta professionista non in grado di dare il suo contributo ben 5 giorni dopo una prestazione fisica.

Invece Inzaghi ha stravolto schieramento e spostato, e spaesato, uomini pur di non inserire Gosens. Perchè? Il problema era la catena di sinistra e l'unico esterno di sinistra di ruolo non è stato neanche preso in considerazione. Perché? Le risposte su Gosens non bastano più,  non convincono più. Adattare perennemente giocatori senza considerare l'ex Atalanta pone interrogativi pesanti.

Per non parlare delle 4 difese viste in Friuli. Durante una partita, il reparto arretrato è sempre quello che viene toccato di meno. Oggi Inzaghi ha schierato ben 4 terzetti difensivi diversi in una sola partita:

Skriniar-Acerbi-Bastoni 31’

Skriniar-Acerbi-Dimarco 36’

D’Ambrosio-Skriniar-Acerbi 12’

D’Ambrosio-De Vrij-Skriniar 11’

Skriniar (irriconoscibile) ha fatto il pendolare della difesa e a De Vrij sono bastati due minuti per combinare disastri che neanche in una sua stagione intera.

Regna la confusione più totale all'Inter, in campo, e viene da chiedersi perché. Da dove viene questa insopportabile frenesia che porta i giocatori a vagare per il campo? Quella stessa squadra che l'anno scorso aveva comunque delle certezze assodate, persino nel periodo buio. Urge una totale inversione di tendenza. Non bastano i colloqui ad Appiano. Dai sogni di gloria si fa presto a passare agli incubi di una Champions mancata. Scenario neanche da contemplare.