L’Inter regala punti e forse la vetta: Inzaghi ammette l’errore più grande

Le premesse erano assolutamente altre. Non soltanto per la bella vittoria con il Benfica, ma (soprattutto) perché con due gol di vantaggio dopo 12' non può neanche balenarti per la testa l'idea di non vincere una partita del genere. L'Inter invece ha sciupato una occasione clamorosa per mettere pressione alle altre, Milan in primis. Già stasera potrebbe addirittura trovarsi dietro se i rossoneri dovessero vincere in casa del Genoa. Non il modo migliore per arrivare a una sosta come sempre lunga e fisiologicamente snervante.

Peccato, perché alcuni match puoi portarli in porto anche con la spia della riserva accesa e quello di oggi si era messo agevolmente su un binario favorevole. Invece l'Inter si è sciolta col passare dei minuti sotto il sole del Meazza, nonostante l'incornata di Acerbi e la magia di Lautaro. Peccato, appunto, anche per questo: giocate come la stoccata dell'argentino meriterebbero di finire negli annali accompagnate da una vittoria, ma se ciò non è accaduto è anche per colpa dello stesso Lautaro. L'ingenuità del Toro, pochi minuti dopo, ha portato al rigore che ha riaperto la partita e complicato il pomeriggio nerazzurro. Lo scempio a inizio ripresa su Zirkzee, ha fatto il resto.

Dopo l'avvio col piede sull'acceleratore c'era voglia di godersi lo spettacolo, magari di gestire le risorse ed evitare cartellini inutili. Niente di tutto ciò è stato possibile. Anche quest'anno il Bologna porta via punti ai nerazzurri e solo più avanti scopriremo quanto importanti per l'obiettivo stagionale. Inzaghi è colpevole almeno quanto i suoi, per un motivo principalmente: il cambio di Thuram ancora all'alba della ripresa e con il risultato più in bilico che mai. Senza neanche l'alibi della condizione fisica, come da lui stesso ammesso nel post partita. Per tale 'scelta tecnica' non ci sono spiegazioni.

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