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Conte: “Inter-Juve solo sport. Via la mia stella? Beceri stupidi. E dirò addio al calcio quando…”

Marco Astori

Le parole del tecnico nerazzurro in conferenza

APPIANO GENTILE - E' la vigilia della partita più attesa: domani sera al Meazza andrà in scena lo scontro diretto tra l'Inter e la Juventus. Uno dei protagonisti sarà inevitabilmente Antonio Conte, che si troverà di fronte per la prima volta la sua ex squadra. Il tecnico nerazzurro incontra oggi i giornalisti al Suning Training Centre e FcInter908 vi riporterà live le sue dichiarazioni.

CHE PARTITA SARA' - "Sarà una partita tra due squadre che sono in testa alla classifica, hanno fatto meglio delle altre. Stiamo parlando comunque della 7a partita, tutti i valori verranno fuori più avanti: io dico sempre vedremo più avanti da parte nostra che ambizioni e spazio ci ritaglieremo in questo campionato. E' una bellissima partita, tanti vorranno guardarla: ci deve essere la voglia, l'entusiasmo e il coraggio di giocarla".

COME LA VIVE - "Ogni partita per noi è molto importante: come continuo a ripetere dall'inizio, ogni partita è uno step di crescita. Quando incappi in una sconfitta deve esserci uno step di crescita: dobbiamo capire dove migliorare e che se vogliamo giocarcela a certi livelli, dobbiamo migliorare e abbiamo tanta strada da fare. Domani è un altro test contro una squadra che ha dettato legge in Italia, ha fatto bene in Europa: è una squadra costruita nel tempo e diventata molto forte. Grande merito a chi ci ha lavorato negli anni e l'ha fatta diventare una corazzata: hanno lavorato bene, sono un esempio".

LUKAKU - "E' l'ultima partita di questo ciclo, è inevitabile che alla ripresa io mi auguro di contare su un numero di giocatori più numeroso: chi era più in ritardo ha costretto gli altri a fare straordinari. Il nostro campionato passerà molto dal coinvolgere tutti i calciatori della rosa per dividere bene le energie affinché i soliti non siano costretti a giocare in modo continuativo: è importante per una squadra che affronta più competizioni l'avere tutta la rosa a disposizione. Qualcuno era in ritardo nell'idea o fisicamente: siamo all'inizio, il serbatoio è piano. Sono partite che danno energie importanti a prescindere: ci arriviamo nella giusta condizione, col giusto entusiasmo, dopo una partita ben giocata. Per noi sarà uno step importante contro una squadra che non sta a me descrivere. Lukaku giocherà se darà le garanzie e se sarà a posto: altrimenti giocherà un altro".

DEFICIT DI QUALITA' - "E' l'inizio di un percorso: abbiamo cambiato radicalmente la situazione rispetto agli anni passati. C'è tanta gente che parla del mercato, ma non delle uscite: sono usciti giocatori basilari per l'Inter. Abbiamo aggiunto ragazzi di valore, ma con pochissima esperienza internazionale e per giocare per obiettivi importanti. Il percorso dovrà essere fatto e per noi sarà importante la crescita del valore della rosa: per me sarà importante il lavoro perché tramite esso stanno migliorando. Stanno crescendo, questo è il lavoro che deve essere fatto: ci vorrà tempo, stiamo lavorando in maniera importante. Ringrazio i ragazzi perché sono sempre a disposizione: dovremo fare degli step e un percorso che dovrà essere fatto. Negli anni capiremo dove potremo andare. Una cosa si può dire: stiamo lavorando giorno e notte per cercare a portare la macchina a 200 all'ora".

PERCENTUALE DI VINCERE - "Quando parliamo di vedere la possibilità di essere competitivi bisogna mettere un discorso che vedi nella situazione la possibilità di lavorare, crescere ed ambire per lottare per vincere. Io ho visto questo quando ho parlato col direttore, con il presidente: ho intravisto questa situazione. Tra il dire e il fare c'è tanto: si abusa tanto della parola vincere, però c'è da tramutare le parole nei fatti. In pochi sanno cosa si deve fare per arrivare alla vittoria: io devo cercare di trasferire questi concetti, sono qui per questo, cerco di lavorare con un gruppo che mi ha dato grande disponibilità".

SITUAZIONI INDIRIZZATE - "Non confondiamo le cose perché io sono stato il primo a dire che le decisioni arbitrali non dovevano rappresentare alibi: ho manifestato un malessere che ho percepito, ma se pensate di trovare uno che trova scuse, state lontani anni luce. Alla fine se il Barcellona ha vinto è perché ha fatto qualcosa in più di noi: abbiamo fatto errori evitabili, su questi costruiremo qualcosa di positivo. Per il resto io parto dal presupposto che vince sempre il migliore, al di la degli episodi".

STELLA ALLO STADIUM - "A me dispiace che Agnelli sia intervenuto: intervenendo ha dato importanza a una proposta becera, volgare, priva di valori. Ha dato spazio all'ignoranza. Io non devo toccare questo argomento: solo dieci giorni fa ho detto che la colpa è dei giornalisti che danno spazio a situazioni ignoranti e becere, aizzando la violenza e l'odio. Io non devo ringraziare nessuno: avrei preferito che nessuno avesse dato spazio a questi deficienti, ignoranti, stupidi. Quelli non sono tifosi, sono ignoranti: chi pensa così non è un tifoso".

INTER RICONOSCIBILE - "Quando io parlo di crescita non parlo di un singolo, ma in generale: noi dipenderemo molto dalla nostra crescita, anche dei singoli giocatori. Ci sono in questa squadra buoni giocatori che possono diventare top attraverso il lavoro: è l'unico modo. E il compito mio è aiutare ogni giocatore a migliorare: facendo questo aumenta la possibilità di migliorare l'ambizione e il tutto. Da parte mia io non posso far altro che mettermi a disposizione totalmente perché i ragazzi hanno voglia di diventare protagonisti e di essere giocatori che possono dire la loro. C'è solo un modo: lavorare. E le ambizioni passano molto dalla crescita collettiva della squadra".

GLI OTTIMI PRIMI TEMPI - "Dati alla mano noi quello che corriamo nel primo tempo, è uguale al secondo: nel secondo tempo abbiamo voluto difendere andando indietro. E' stato questo il fatto negativo: bisogna anche capire i meriti del Barcellona e i nostri demeriti. Noi comunque dobbiamo far male nella fase di possesso e imparare a difendere in avanti: però ci sta che al Camp Nou e che ti mettano lì. Ma nella nostra testa ci deve essere la scintilla di voler salire appena possiamo: questo dobbiamo essere bravi a farlo per tutta la partita".

SARRI - "La Juventus ha già un'idea, una propria fisionomia: stiamo parlando di una squadra che ne ha vinte cinque e pareggiata una. Ha già una fisionomia, è una squadra che è abituata a vincere, che ha in rosa giocatori abituati a vincere, è una squadra fatta. Possiamo parlare di maggior possesso, di maggior numero di occasioni: però hai una base di giocatori già fatti, con esperienza, trascorsi importanti, con investimenti importanti. La Juventus aggiunge, non sostituisce: anche quest'anno ha aggiunto, complimenti a loro per il loro livello. Va dato merito perché ogni anno sono saliti: si è creato un gap importante a livello italiano che non è facile colmare. Noi stiamo cercando farlo: abbiamo iniziato la rincorsa per riposizionarci vicini. Loro sono una squadra già fatta, hanno tutto: noi stiamo nascendo e stiamo cercando di fare questo tipo percorso".

MESSAGGIO AI TIFOSI - "Il messaggio l'ho dato dieci giorni fa: abbiamo la fortuna di fare uno sport che è amatissimo nel mondo. Dobbiamo essere esempio, trasmettere valori positivi ed essere entusiasti di giocare calcio: è uno sport, non una guerra. E' uno sport, che deve tramandare valori umani e sportivi positivi: non deve lasciare odio, altrimenti sono il primo che alza la mano e dire basta. Non mi tiene nessuno a fare l'allenatore: noi dobbiamo fare questo, sarà sempre più difficile. Odio e violenza attecchiscono alla grande: c'è solo da aver paura. Con l'esperienza in Inghilterra, sono tornato qui e sono in difficoltà perché vedo situazioni che mi fanno chiedere chi me l'ha fatto fare. Fin quando la passione verso il calcio supera queste situazioni, va bene: ma quando queste situazioni fanno abbassare la passione, sono il primo a salutare"-