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Mancini è stufo, restano problemi: rottura con ET e Bolingbroke. Rinnovo “in ammollo”…

Dario Di Noi

L'Inter lascia l'America ma non risolve alcuni problemi interni, trascinati in Italia col volo New York-Milano. Mancini è stufo e ha rotto con Thohir e Bolingbroke. Il rinnovo "in ammollo" non induce all'ottimismo

La grana Mancini non si può dire del tutto risolta e, anzi, con ogni probabilità si trascinerà dietro alcuni strascichi in Italia, sul volo che oggi riporterà l’Inter a casa da New York. Il chiarimento finale tra tecnico e società deve ancora andare in scena, ma ci sono dei problemi. Giovedì scorso, nell’incontro con i rappresentanti di Suning (Zhang Steven, Ren Jun e Yang Yang), l’allenatore riteneva che fossero state gettate le basi per continuare tutti assieme, convinti l’uno dell’altro. Basi legate anche all’allungamento del suo contratto (in scadenza tra 11 mesi), per dare un segnale forte che confermasse definitivamente la volontà della nuova proprietà di credere in lui. Per queste ragioni, Mancini giudica importante il suo rinnovo, anche per togliersi di dosso l’ombra di Simeone per il 2017-2018. Mancini si ritrova a chiedere un nuovo accordo anche perché forte di promesse fatte precedentemente da Thohir e Bolingbroke: il piano sarebbe stato pluriennale e si sarebbe andati avanti insieme.

Tuttavia, visto che si trattava del primo incontro tra le parti, si è deciso di riaggiornarsi - coinvolgendo anche Thohir - per definire le basi del rinnovo. Ma ecco i problemi: dopo ciò, "gli uomini Suning - scrive Gazzetta - sono rientrati a Nanchino e il presidente non è riuscito ad incontrare il tecnico per tutta la giornata di venerdì, ripartendo ieri all’alba con la famiglia e spiegando che oltre ad avere altri impegni doveva ancora confrontarsi al telefono con Suning. Il fatto che sia stato lasciato «in ammollo» e che non sia arrivata subito la risposta che Mancio attendeva non induce all’ottimismo, ma può anche significare che il club vuole riflettere con calma sul proseguimento del rapporto con lui. Un tecnico con cui lo stesso Thohir (che lo definiva «il fuoriclasse dell’Inter» fino a pochi giorni fa) ha appena ammesso «ci sono state delle discussioni, perché abbiamo avuto delle visioni differenti».

L’impressione, secondo l’inviato in America per la Gazzetta, è che tra i due (e soprattutto fra il tecnico e il Ceo Michael Bolingbroke, non a caso escluso dagli ultimi colloqui) si sia rotto qualcosa nell’incontro del 23 luglio a Portland. E siccome Suning, almeno al momento, non sembra proiettata a mettere i suoi uomini a Milano, la convivenza fra il tecnico e gli attuali dirigenti non si annuncia facile. "Anche perché - riporta la rosea - Mancini è un personaggio particolare, che spesso segue l’istinto e il cui ego va continuamente annaffiato. Ama allenare e crede davvero che con le basi che gli sono state promesse l’Inter possa tornare in Champions. Ma è anche stufo di questa situazione in cui non può avere un dialogo diretto con i vertici e non è chiaro chi prende davvero le decisioni".

Saranno decisivi, in questa lunga settimana, i 3 giorni di «rompete le righe» previsti nel di chi è appena tornato a Milano.

(Gazzetta dello Sport)