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Mancini: «Forza Leicester! Amo la Premier. Ranieri è bravissimo e il Bam-Bam-Bam…»

Lorenzo Roca

Un giornalista inglese di Leicester in visita a Milano è andato a caccia di un’intervista a Roberto Mancini, tecnico nerazzurro, e la sua attesa in un ristorante milanese è stata ripagata dalla cortesia dell’allenatore...

Un giornalista inglese di Leicester in visita a Milano è andato a caccia di un'intervista a Roberto Mancini, tecnico nerazzurro, e la sua attesa in un ristorante milanese è stata ripagata dalla cortesia dell'allenatore dell'Inter che, sentitosi rivolgere la domanda "Le dispiacerebbe parlare un po' del suo veccio club, il Leicester City?" con un sorriso ha accettato di rilasciare un'intervista.

«Ho bei ricordi del tempo passato a Leicester» esordisce Mancini. «Ho giocato solo 4-5 partite, ero alla fine della mia carriera, ma sono stato bene. Il gioco inglese è veloce, appassionante».

Mancini si è ritirato alla fine del 2000 a 36 anni e il Leicester City, che in quell'anno a ottobre era anche in alto in classifica,toccando la vetta della Premier per la prima volta dopo il 1963, ma poi è crollato. Roberto Mancini non riuscì a incidere per evitare la retrocessione, come ricorda Muzzy Izzet: «Mancini era un grande giocatore, anche a 36 anni, ma noi patimmo troppo l'infortunio di Neil Lennon in mezzo al campo, Mancini non era quel tipo di giocatore». Mancini comunque diventò il giocatore più anziano a fare il suo debutto con il Leicester nell'inverno 2001 contro l'Arsenal. I tifosi lo ricordano così: «Mentre aveva un totale disdegno a colpire la palla di testa fuori dall'area di rigore, i suoi tocchi e le sue giocate erano sempre una delizia da guardare».

Mancini continua i ricordi: «Sì, per me fu un periodo strano, un trasferimento per me inusuale quello al Leicester, e penso lo fosse anche per la società avere uno come me in squadra. Ricordo le partite, il gioco. Veloce, competitivo. Ricordo ancora l'atmosfera allo stadio Filbert Street. Ricordo il centrocampo, Robbie Savage, Muzzy Izzet, la fenomenale quantità di lavoro fatta da questi giocatori. Ricordo anche la gente in città, che mi stringeva la mano augurandomi buona fortuna quando me ne andai. Rimasi lì solo per pochi mesi, ma ricordo bene che la stagione partì alla grande e finì malissimo. Il Manchester City è il mio primo grande team in Inghilterra. Ma il Leicester è il secondo. Mi piace il calcio inglese, lo sapete, il Manchester City probabilmente non vincerà la Premier quest'anno, ma spero fortemente che lo faccia il Leicester. Apprezzo molto Claudio Ranieri è un brav'uomo e un ottimo allenatore. Se lo merita. E io tifo Leicester dato che ho giocato lì, il legame c'è sempre, non dimenticarlo. Mi piace come gioca il Leicester, le ripartenze, gli spazi, la velocità. Contropiedi veloci, BAM-BAM-BAM, ma la squadra è più di questo. Più del semplice  BAM-BAM-BAM. Il Leicester ha un centrocampo che lavora sodo. Sono difficili da battere, anche la difesa è solida. Devi avere una grande forza mentale per inanellare molti risultati positivi. Niente errori, rimanere forti, senza infortuni, mentalmente sempre concentrati. Ma Claudio lo sa bene. Li guiderà anche in questo. Può farlo. Ma è altresì importante per i giocatori godersi questo momento. È lì vicino, ma dopo ogni partita loro possono mettere sempre più pressione sulle rivali. Io guardo tutto, Forza Leicester! Mi manca il calcio inglese. La Premier è il miglior campionato, ma ora sono qui...».

(leicester mercury)