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Inter, l’importanza di Marotta. E dalla Uefa arriva un assist per gli stipendi

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L'amministratore delegato nerazzurro si sta dimostrando figura fondamentale in questi mesi di incertezza societaria

Fabio Alampi

Il merito principale dell'Inter è quello di essere riuscita a isolarsi da tutte le voci circolate negli ultimi mesi sul futuro societario: tecnico, squadra e dirigenza hanno fatto quadrato e i risultati sul campo non hanno minimamente risentito di tutte le incertezze provenienti dalla Cina, tanto da completare la rimonta sul Milan e a conquistare la vetta della classifica. Tuttosport sottolinea i meriti dell'ad nerazzurro Beppe Marotta, costantemente in prima fila per proteggere il gruppo in questo delicato momento.

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Presenza fissa a difesa dell'Inter

"Serviva una dirigenza forte per attutire i contraccolpi delle difficoltà di Suning. Gli ultimi mesi hanno dimostrato che il club nerazzurro possiede questa spina dorsale. A partire da Beppe Marotta. L'amministratore delegato si è esposto per proteggere la squadra: «Sono problematiche che passano sopra la testa», ha ripetuto spesso. In parallelo Marotta ha cercato di rassicurare la squadra. Ha cercato di essere presente tutti i giorni alla Pinetina. Lo hanno tenuto lontano solo gli impegni "politici": le assemblee di Lega e le riunioni del Consiglio Federale. [...] Negli ultimi mesi l'ad dell'Inter ha potuto muoversi quasi da dirigente degli anni '70 e '80, quando le implicazioni extra-sportive erano prerogativa soprattutto del proprietario".

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Stipendi, assist dalla Uefa

"Tra i problemi da maneggiare negli ultimi mesi ci sono stati i ritardi degli stipendi. L'Inter ha approfittato della concessione della Figc di derogare la scadenza del 16 febbraio tramite accordi formali con i tesserati sulla dilazione del pagamento degli ingaggi di novembre e dicembre. Poi l'attenzione si è spostata al termine del 31 marzo per le licenze delle coppe europee 2021-22. In realtà questo controllo è meno pressante del previsto. Proprio la scorsa settimana la Uefa ha emanato una circolare che, per ammortizzare le conseguenze negative della pandemia, introduce un'eccezione all'obbligo di saldare tutti gli stipendi dei dipendenti dell'anno precedente entro il 31 dicembre. I club, solo in questa occasione, potranno ottenere la licenza se l'ammontare degli ingaggi non pagati non supera il 15% del compenso di ogni tesserato nell'ultimo anno solare. A patto che la società dimostri di aver dovuto rinunciare a entrate corrispondenti a causa del Covid-19 (su questo non ci sono dubbi, basta l'azzeramento dei ricavi da stadio dovuto alle porte chiuse) e presenti un piano dettagliato che garantisca sul pagamento degli arretrati entro il 30 giugno.

Facendo due conti l'Inter non ha ancora corrisposto gli stipendi di novembre e dicembre, pari a 24.8 milioni lordi. Il 15% di cui parla l'ultima circolare Uefa corrisponde a 22.3 milioni. Significa che, per essere in regola con Nyon al 31 marzo, l'Inter dovrebbe versare ancora 2.5 milioni a squadra e staff tecnico, quasi 20 milioni in meno rispetto a quanto sarebbe stato necessario secondo il regolamento normale".

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