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Mourinho: “Inter la mia casa, Triplete fantastico. Kiev momento chiave, dopo Barcellona…”

Marco Astori

Le parole del tecnico portoghese

Intervenuto ai microfoni di Tiki Taka, noto programma calcistico di Italia 1, Jose Mourinho è tornato sulla sua esperienza all'Inter, con cui ha vinto tutto: “L'Inter è la mia casa, la mia famiglia, Moratti un amico, il mio presidente: quando dico lui, dico famiglia. Lo sento come la mia famiglia, mi sento la sua famiglia in un modo veramente speciale perché è gente speciale. La storia del Triplete è stata fantastica. Dopo Madrid se fossi tornato a San Siro a festeggiare non sarei mai più andato via dall'Inter. Io sono stato a Milano dopo aver vinto lo scudetto il primo anno, una cosa normale in quegli anni, e ho capito lì quella che è l'emozione di un popolo. Sono tornato a Milano dopo la semifinale di Barcellona e ho immaginato come sarebbe stata Milano. Poi nel mio gruppo, tutti quelli dello spogliatoio, eravamo una famiglia. Quando dici addio a una famiglia è una cosa dura da affrontare, quella sera sapevo già che sarei andato via, non potevo dire di no al Real Madrid per la terza volta, volevo vincere la Liga e la Premier. Futuro? Non lavoro da otto mesi, vediamo cosa succederà: non credo sarà in Italia, però è una sensazione”.

IL PUBBLICO - "Io cerco sempre di creare questo tipo di empatia con la gente, poi sono uno che non si protegge mai. Arrivo in un club, prendo la maglia, la vesto, ci vivo e ci dormo: dopo crei empatia con la gente, antipatia con gli avversari. Ma questa empatia crea un rapporto speciale con la gente. Poi la palla entra, tu vinci e i titoli arrivano: e l'empatia si trasforma in passione, che è quello che è stato".

LE PARTITE DI QUELL'ANNO - "Ci sono tanti momenti chiave nella corsa scudetto e Champions: ci sono stati momenti chiave come la vittoria a Kiev, che è l'inizio di tutto, o la miglior sconfitta della mia carriera, a Barcellona, una cosa incredibile. Poi le due settimane con le tre finali, sembrava quasi un film con un finale perfetto in una storia fantastica per me".

CASSANO - "Mi piace, mi sono divertito con lui anche da avversario: era un avversario di grande talento, uno che fa bene al calcio e fa divertire la gente. Mi ricordo bei momenti con lui, un talento grande che poteva fare meglio: ma dico sempre che se ti sei divertito, non importa se non hai fatto meglio di quanto potevi".