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Perisic-Brozovic, perché nessuno denuncia quanto successo a Firenze? Roma, quanto è amico ora il Var!

Alfio Musmarra

L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: da Fiorentina-Inter alle proteste arbitrali della Roma

"Dici Roma-Inter e la mente corre al rigore di Zaniolo, quello non concesso e reclamato ‘coram populo’  da Totti in un caldissimo post partita. Lo scandalo degli scandali, la madre di tutti gli errori, la ‘Vergogna’ come fu definita dallo stesso Totti. Ma l’errore era palese, difficile dire il contrario. Eppure sarà un caso ma da quel momento in poi la Roma non ha avuto particolare sfortuna con le decisioni arbitrali. Parafrasando le stesse dichiarazioni dell’ex Capitano della Roma si potrebbe dire che chi era ‘il Var ha forse guardava altrove’ perché tra la quindicesima e la 22esima giornata diciamo che la Roma non ha avuto da lamentarsi.

"In Cagliari-Roma (2-2)vengono espulsi Ceppitelli e Srna per proteste, in Roma-Genoa (3-2) non viene concesso un rigore a Pandev, così come in Roma-Torino (3-2) altro rigore non dato a Belotti. Senza dimenticare il big match col Milan (1-1) dove ci stava un rigore su Suso ed ha lasciato perplessi la mancata espulsione di Pellegrini.

"Eppure non ci sono stati titoloni, proteste al contrario. Tutto liscio. Così com’è filato tutto liscio a Firenze sugli insulti a sfondo razzista nei confronti di Brozovic e Perisic. Eppure esistono le immagini con tanto di audio che non ammettono repliche. Ma al giorno d’oggi si vive di slogan, si cavalcano le onde mediatiche, come ai tempi della caccia alle streghe.

"Si punisce perché si ha voglia di punire, evidentemente perché c’è l’intento di punire e non perché ci sia la volontà di combattere contro un’idea sbagliata, un concetto preistorico, ammesso che fosse quello. Perché l’indignazione nazional popolare vale quando conviene e ci si gonfia il petto a fare i populisti, ma tutti questi signori che si sono fregiati e sentiti in dovere di scendere in piazza scandalizzandosi per i cori contro Koulibaly avrebbero dovuto fare altrettanto per tutti gli altri che ne sono seguiti nelle partite successive.

"Eppure non ci sono state campagne mediatiche, non ci sono stati interventi di questori, non ci sono stati stadi e curve chiuse. Perché da oggi ‘zingaro di merda’ è lecito e si può dire. Perché oggi scopriamo che dare dello zingaro ad un croato non è reato, non è punibile e non è razzista, perché l’importante è che non sia nero. Perché allora lì si che cambia tutto.

"Vivere in questa terra di mezzo è a dir poco farsesco. E la cosa che più mi rattrista è che non ci sia un collega che sia uno che sia intervenuto per evidenziare la cosa, per allargare la riflessione, per indurre qualcuno a prendere in considerazione l’episodio, perché poi è complicato da spiegare perché a volte si interviene mentre altre no ma forse era più importante usare il machete contro l’Inter, Inter che però non è intervenuta a difesa di Brozovic ed avrebbe dovuto farlo: per difendere un proprio tesserato, per ribadire la lotta al razzismo e per domandare nel contempo una parità di trattamento che dovrebbe essere la regola dopo tutto quanto accaduto in questi mesi. Perché alla fine non si riduca tutto a puro marketing con buona pace di chi ha poi pagato per non poter assistere alle partite di cui avrebbe avuto diritto di assistere.