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Spalletti: “E’ un’Inter diversa dal passato Chiesa? Fortissimo. Di lui mi piace…”

Daniele Vitiello

Così il tecnico nerazzurro ai microfoni della Gazzetta dello Sport

Luciano Spalletti, presente ieri ad una cena di beneficenza, ha rilasciato una interessante intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Si parte da un piccolo bilancio di quanto fatto finora sulla panchina dell'Inter: «Abbiano fatto trenta punti in questa prima fase del campionato. Sono tanti. E non era facile. All’inizio ho dovuto portarmi dietro un po’ di tutto. Non potevo fare delle scelte. C’era da caricare la squadra, la società, i tifosi. Ora il più è fatto. Ora posso scegliere cosa tenere e cosa lasciare. Abbiamo messo basi importanti e difficilmente torneremo indietro».

Come è successo a volte in passato.

«Vedo gli occhi dei miei giocatori. Hanno tutti voglia di continuare a costruire qualcosa di importante. Siamo diversi. E’ un’Inter diversa rispetto a quella che in passato è andata in difficoltà dopo una serie positiva».

Un’Inter che può puntare a quale obiettivo?

«Ormai siamo riamasti in cinque. La Roma è tornata dentro dopo un inizio negativo. E la Lazio è dentrissimo».

E il Milan?

«Ha un ritardo pesante. Inaspettato. Ma nella mia carriera ne ho viste di grandi rimonte. Io stesso quando sono arrivato alla Roma avevo 5-6 punti di ritardo da molte squadre. Alla fine, dopo solo un girone, quelle squadre avevano 7-8 punti di ritardo da noi». (Nel 2015-16 in effetti la sua Roma rimontò nel girone di ritorno 18 punti proprio all’Inter, ndr.).

La sua Inter è agevolata dal non partecipare alle Coppe.

«Vero. Ma presto arriveranno i turni infrasettimanali di campionato. Quindi anche noi dovremo puntare sui titolari che oggi giocano poco. Ma che non ho dimenticato. Si cambiano le cose che non funzionano e l’Inter in questo momento funziona. Avete visto che reazione nel finale contro il Toro? Solo chi ha dei valori importanti si ribella alla sconfitta come si sono ribellati i miei giocatori».

Un giudizio sui nuovi acquisti.

«Vecino e Borja Valero erano due nazionali e quindi sapevo che avrebbero subito reso a mille. Magari qualcuno non si aspettava un Borja Valero a certi livelli. Non si erano accorti di quanto corre e della sua intensità. Skriniar invece è un campione, incredibile. Ha personalità. Ha tranquillità. Anche nei momenti difficili fa sempre la scelta giusta».

Come sta Icardi?

«Ha un gonfiore al ginocchio ma migliora. Ieri ha iniziato a correre, il ginocchio non si è gonfiato. Buon segno».

Joao Mario vuole più spazio.

«Lo conosco bene. Non sono rimasto sorpreso per le sue parole. E’ giusto che ci tenga a essere più spesso titolare e io lo considero un titolare. Però chi ha giocato al suo posto non ha fatto male».

A gennaio arriverà Ramires?

«Mi chiedete della voglia di giocare di Joao Mario e ora mi proponete l’arrivo di un altro che potrebbe togliere spazio al portoghese. Mi volete mettere male con il mio giocatore?».

Che mercato farete a gennaio?

«Se puoi migliorare qualcosa è bene farlo. Ma non è facile trovare giocatori più forti di quelli che oggi ho in rosa. Piuttosto, mi dispiace che ora nessuno parli più di Inter fortunata. Forse sono stati i dieci pali che abbiamo colpito».

Un giudizio su Chiesa.

«E’ fortissimo. Uno dei giovani più forti in circolazione. Merito del padre che gli ha trasmesso il suo carattere e tante buone nozioni. In più di Chiesa mi piace il fatto che lui ha sempre la squadra negli occhi. Non scende in campo pensando solo alla sua prestazione».

Perché ha aperto l’hashtag «senza tregua».

«Perché bisogna essere al passo con i tempi e restare in contatto col mondo che usa i social».

Il suo maestro Ventura è atteso a una sfida terribile.

«E vincerà restando se stesso. Alla faccia delle critiche che gli sono state rivolte. Io comunque vada Italia-Svezia potrò andare al “ristorante” di Ventura, altri non so. Ma ce la faremo. Abbiate fiducia in Ventura. La sua Italia sa gestire le tensioni».