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Zanetti: “All’Inter il mio posto nel mondo, ho avuto ragione. Potevo lasciare, ma…”

Lunga intervista in cui il vicepresidente nerazzurro si è raccontato a 360°

Marco Macca

Una lunga intervista, per raccontare la sua vita attuale, tinta di nerazzurro e divisa tra l'Inter e la Conmebol, la Confederazione calcistica sudamericana, che lo ha spedito in Russia in sua rappresentanza per assistere ai Mondiali. Javier Zanetti, ex capitano e attuale vice presidente dell'Inter, ha parlato a 360° alla testata argentina Pagina 12 delle sue attività in seno al club nerazzurro e della sua felicità di far parte della famiglia interista ancora oggi dopo aver appeso le scarpette al chiodo:

"Sono felice perché mi piace quella che è l'atmosfera del calcio. Sono vicepresidente dell'Inter, sono un membro della Commissione FIFA, collaboro con la Conmebol. Vado a mille all'ora, perché ci sono molte cose da fare e questo mi fa imparare ogni giorno".

ALLENATORE - "Perché ho deciso di non intraprendere la carriera di allenatore? E' una cosa che devi sentire, e dopo una lunga carriera come giocatore volevo fare altro. Mi sono visto in un altro ruolo e ho capito che per far sì che i giocatori vadano in campo pensando solo a quello che devono fare, c'è una squadra alle spalle con molta professionalità. Per me, essere parte di quella squadra è importante e cerco di trasmettere ciò che ho imparato durante tanti anni della mia carriera. Per esercitare questo nuovo ruolo mi son dovuto preparare, sono tornato all'università per studiare. Ora sono una persona rispettata per come ha saputo gestirsi in questo ambiente difficile".

GIORNATA - "Faccio un po' di tutto: progetti commerciali, responsabilità sociale, ho anche l'opportunità di lavorare con il direttore sportivo per un'idea di acquisto o vendita da sviluppare insieme".

INTER - "Quando sono arrivato all'Inter mi sono reso subito conto di aver trovato il mio posto nel mondo perché l'Inter è un club che, al di là di quello che si può fare in campo, guarda molto il lato umano. Mi è piaciuto molto. Anche se all'inizio i risultati non sono arrivati, alla fine il tempo ci ha dato la ragione e lo sforzo che il club stava facendo acquistando grandi giocatori si è convertito nella vittoria di tanti titoli. Ho avuto tante occasioni per andare via, ma alla fine sulla bilancia ha sempre prevalso il significato che ha l'Inter per me".

MONDIALI - "Ne ho giocati due, e negli altri due che avrei potuto giocare ho fatto il possibile per esserci. Ho fatto tutto il mio cammino e sono rimasto fuori negli ultimi mesi, ma non mi rimprovero nulla perché ho dato tutto. Poi le decisioni non spettavano a me ma ad altri. Il Mondiale dove ho sofferto per essere rimasto fuori? Quello di Germania del 2006".

ZANETTI - "Consiglierei il Zanetti giocatore al Zanetti dirigente, perché tutto quello che ho fatto da giocatore l'ho fatto sempre con grande professionalità e passione. E anche con spirito di appartenenza, che oggi si sta perdendo. Le cifre che girano oggi nel calcio sono molto diverse rispetto alla mia epoca, e non ci sono più giocatori che decidono di rimanere a vita in una squadra. Sono decisioni personali, ma io sono troppo felice di quello che ho fatto".

(Fonte: pagina12.com.ar)

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