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ESCLUSIVA Pistocchi: “Roma-Inter, tv scorrette. Rigore Zaniolo si poteva rimontare. Quello di Icardi?”

FCInter1908.it ha intervistato in esclusiva il noto giornalista

Marco Macca

"Sono passate ore dal fischio finale di Roma-Inter, ma le polemiche sono tutt'altro che sopite. La direzione di gara di Gianluca Rocchi continua a far discutere, fra posizioni più o meno faziose e realtà soggettive. I romanisti indignati per il mancato rigore su Zaniolo, gli interisti pronti (e a ragione) a replicare per il mancato penalty concesso a pochi minuti dal termine per la "tranvata" (Spalletti dixit) di Manolas su Icardi. Insomma, un polverone. Per vederci più chiaro, FCInter1908.it ha intervistato in esclusiva Maurizio Pistocchi, giornalista noto per la sua professionalità e la sua obiettività nei giudizi, anche quando scomodi. Ecco le sue parole:

"Buongiorno sig. Pistocchi. Innanzitutto le chiediamo un'analisi sulla partita di ieri. Come ha visto l'Inter? Ha notato una reazione positiva dopo la sconfitta di Londra contro il Tottenham?

Rispetto alla prestazione contro il Tottenham l'Inter mi è piaciuta di più, ma ancora non ci siamo: le distanze fra i reparti spesso non sono corrette e, soprattutto, quando Brozovic non è così protagonista come già successo contro il Tottenham, la squadra fa fatica nella costruzione bassa. Il centrocampo è sempre un po' il problema grosso di questa squadra, dato che non è qualitativamente all'altezza di una grande squadra. Chi mi è piaciuto molto è Joao Mario, che aveva bisogno di trovare la sua posizione all'interno di un sistema di gioco corretto. Allo Sporting Lisbona l'ho visto giocare da vertice basso del centrocampo, da mezzala destra, che è un po' il suo ruolo, mentre all'Inter è sempre stato schierato in posizioni non sue: trequartista, ala destra. Ieri da mezzala ha fatto bene.

"Questa squadra potrebbe anche sperimentare nuovi sistemi di gioco?

Certo, bisogna capire se la prospettiva di questa squadra è di continuare con il 4-3-3, la mia soluzione favorita, con il 4-2-3-1, o provare qualcosa di diverso. Si potrebbe provare con altre soluzioni: per esempio, giocare con due punte e un trequartista. Potrebbe essere una soluzione, perché Politano lì potrebbe giocarci. A quel punto, però sorgerebbero degli interrogativi su Perisic, che per l'Inter vale molto. Si potrebbe provare anche con un 4-4-2 basico con Lautaro e Icardi davanti. Il problema è legato al progresso di questa squadra che, nonostante il lavoro molto positivo di Spalletti, ha comunque tanti aspetti migliorabili.

"Lei ha citato Perisic, anche ieri in ombra. E' giusto insistere su di lui o è corretto pensare che possa giovargli anche qualche panchina?

Perisic è l'ombra del giocatore che abbiamo conosciuto l'anno scorso. Probabilmente sta pagando il Mondiale. Ha delle caratteristiche molto particolari: l'anno scorso, giocando a sinistra, è diventato importante perché andava a chiudere le azioni da seconda punta, perché ha qualità fisiche. In questa stagione sta pagando moltissimo il Mondiale e perciò delle soluzioni alternative si possono trovare. Keita si trova bene a giocare sulla sinistra: spostare Perisic a destra con il senegalese a sinistra può essere una soluzione. Ma Perisic può stare anche in panchina: se non sta bene anche per essere titolare giusto che vada in panchina.

"Queste prestazioni posso ricollegarsi in qualche modo alle dichiarazioni di qualche giorno fa? Dobbiamo considerare scontata una sua partenza a fine anno?

I giocatori si possono tutti vendere, a patto di avere delle alternative importanti. Qui è la società a dover essere capace nel fare delle scelte. Se dovessero dirmi: 'Lo United vuole Perisic ed è disposto a scambiarlo con Pogba', io lo farei subito. Stessa cosa se venissero offerti 70-80 milioni, anche perché in quel ruolo ci sono tante alternative. La società deve avere la capacità di pensare a come migliorare la squadra senza avere paura di fare delle cessioni.

"Si sta discutendo molto delle decisioni arbitrali di Rocchi, anche se si sta dando molto più risalto all'errore commesso sul fallo su Zaniolo che su quello su Icardi. Secondo lei sono due errori che hanno pesato allo stesso modo all'interno dell'economia della partita oppure no?

E' un discorso difficile: il rigore per la Roma c'è ed è netto, ma è il 36' e c'è da giocare ancora un'ora di partita. Quello di Manolas su Icardi è all'85', è più difficile rimontare a quel punto. E' altrettanto vero che il fallo di D'Ambrosio c'è stato poco prima del gol dell'Inter che altrimenti probabilmente non ci sarebbe stato. Quello che invece bisogna dire è che è stata assolutamente scorretta la gestione del dopo partita televisivo. Non si può trascurare o mistificare un fallo come quello parlando di spalla a spalla. E' un intervento diretto sull'uomo, Manolas non ha alcuna possibilità di giocare la palla ed è andato direttamente sull'avversario. In tv, invece, sembrava che questo episodio non esistesse. Non voglio parlare di poca professionalità, ma sicuramente di poca attenzione. In tempo reale, finita la partita, ho detto subito che era rigore e mi sono dovuto difendere per mezz'ora da insulti dei soliti subumani che ci sono sui social. Però abbiamo visto che quello che è un fallo da rigore e che la direzione di gara di Rocchi è stata modesta.

"Proprio a proposito di Rocchi, non è la prima volta che viene criticato dopo la direzione di una gara importante...

Esattamente, accade sia in campionato che in Champions. Viene venduto come il miglior arbitro italiano, eppure secondo me siamo lontanissimi dall'eccellenza.

"Cos'è che non funziona secondo lei nel sistema VAR? Le polemiche sembrano addirittura aumentate a tratti rispetto al passato.

Il sistema non funziona dal gennaio dell'anno scorso, quando hanno deciso di spegnerlo per sei mesi, e non funziona adesso perché l'International Board ha cambiato protocollo, parlando di chiaro ed evidente errore. E' una cosa che mette tutti in difficoltà: cosa è chiaro ed evidente? Il fallo di D'Ambrosio lo è, come lo è il fallo di Manolas su Icardi. E' ovvio che se poi le decisioni si lasciano in mano ad arbitri magari poco esperti come Fabbri (ieri addetto al VAR, ndr) tutto diventa più complicato. Doveva aiutare gli arbitri e invece complica di più la vita. Ovvio che all'intervallo qualcuno avrà riferito a Rocchi che quello di D'Ambrosio era rigore. Di conseguenza, ha sicuramente affrontato la ripresa con poca serenità. O si cambia il protocollo o è meglio tornare all'antico: non ha senso questo modus operandi che costituisce un ostacolo all'arbitraggio.

"Nella Roma si è messo in evidenza Zaniolo. Evidentemente allora non era solo un giocatore per fare plusvalenza...

Tutti ne parlano oggi, prima ne parlavo solo io dicendo di stare attenti a lui. Secondo me questa cessione è un errore dell'Inter. Un ragazzo con quelle qualità non lo dai via, devi tenerlo. Ha una grandissima prospettiva. Una società grande come l'Inter deve sempre avere 2-3 prodotti del vivaio in prima squadra. Quest'anno in A sto vedendo Kouamé e Zaniolo, due ottimi giocatori, che vengono dal vivaio dell'Inter. Questi errori non si possono fare.

"Anche se, cedendo Zaniolo, è arrivato Nainggolan?

Secondo me si poteva prendere Nainggolan anche senza cedere Zaniolo. La Roma voleva vendere il belga, lui voleva andare via e pertanto era solo una questione di denaro. Si poteva trovare una formula diversa. Zaniolo farà una grande carriera, ha tutto: fisico, tecnica, personalità. Ora vale già 12 milioni. Spesso si ha troppa fretta di monetizzare con i ragazzi, a volte si deve rischiare. Questo è un limite di Spalletti, che con i giovani non è tanto disponibile. Forse ha pensato che questa fosse una stagione importante per l'Inter e quindi fosse obbligatorio farla con giocatori pronti. Io, però, non sono d'accordo: le società come l'Inter che in questi anni hanno vinto così tanto a livello giovanile e non portano dei giocatori in prima squadra significa che non hanno lavorato bene.

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