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Le rivali / Marotta: “Champions? Quasi un ossessione. Se la Juve non vince lo scudetto…”

Eva A. Provenzano

L'amministratore delegato bianconero ha ritirato a Milano il premio come Manager sportivo dell'anno

Manager sportivo dell’anno per la seconda volta consecutiva. Giuseppe Marotta ha ritirato il premio a Milano e a margine dell’evento ha parlato ai microfoni di SkySport:

-Cos’è la Champions per Marotta?

Intanto ringrazio per il premio come manager sportivo dell’anno e ringrazio la Juventus e Paratici che da allievo è diventato un mio collaboratore stretto ed equiparato a me. La Champions ormai è quasi diventata un’ossessione, siamo arrivati in finale due volte negli ultimi tre anni, ma non siamo riusciti ad alzarla.

-Nei giorni scorsi ha detto che non vincere lo scudetto per la Juventus sarebbe un fallimento?

Parlo chiaramente di fallimento sportivo. La Juventus come alcune altre squadre che partecipano ad una competizione devono sempre ottenere il massimo. Per il valore della nostra rosa dobbiamo essere autorevoli candidati alla vittoria  e non vincere di nuovo lo scudetto sarebbe una sconfitta.

-Dybala?

Su di lui c’è una pressione forte perché ci ha abituato a prestazione straordinarie, quando ne fa di ordinarie viene criticato. E’ giovane e si deve lasciarlo crescere e maturare perché diventi un campione. Fa parte della crescita avere dei periodi di assestamento.

-La Juventus guarda avanti per la difesa?

Diciamo che di problematica profonde la Juventus non ne ha, dobbiamo guardare avanti ogni anno per essere competitivi cogliendo le opportunità del mercato e quindi quando devi prendere un giocatore della Juventus non è facile trovarlo.

-La sfida tra Italia e Svezia come la vede?

Immaginare un’Italia che non va al Mondiale sarebbe qualcosa di distruttivo. Al di là della qualità tecnica dobbiamo essere bravi ad affrontare la Svezia andando sull’aspetto agonistico.

-C’è qualcosa che gli fa pensare di meritare quel premio?

Non ho un momento particolare, nella mia carriera ci sono stati successi e sconfitte, ho sempre fatto le cose ponderando e i presidenti mi hanno aiutato ad essere saggio. Anche le sconfitte sono state importanti per crescere.

(Fonte: SS24)