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Atalanta-Inter, pari atto d’onestà: “Impresa Gasp, il vero merito dei nerazzurri”

Alessandro Cosattini

Statistiche e non solo: ecco l'analisi della Gazzetta dello Sport dopo il pareggio di ieri tra Atalanta e Inter

 

"Atalanta era una dea allevata nei boschi da un’orsa. Ci è nata nell’emergenza. E ieri lo ha dimostrato. Le mancavano sette titolari (Hateboer, Gosens, Maehle, Toloi, Malinovskyi, Zapata, Ilicic), aveva il convalescente Zappacosta in panchina, è stata costretta a snaturarsi (difesa a 4), eppure è riuscita a fermare l’Inter capolista, che era al completo, e a negarle il gol dopo 39 partite consecutive. Un’impresa tattica ed etica. L’ha ottenuta non sulle barricate, ma correndo in avanti, pressando l’Inter dal primo all’ultimo minuto e tenendola spesso tra le sue tende. Pur con meno palla del solito (non scendeva al 36% di possesso dal 2018) ha tirato di più in porta (6-3) e creato almeno quattro palle gol nitide. Handanovic è stato il migliore in campo. Con Zapata e qualche rifinitore assente, probabilmente avrebbe vinto.

Il punto fa avvicinare la Juve e giova alla concorrenza scudetto, ma conquistato in questo modo farà solo bene all’Atalanta. Che deve recuperare un match. Al contrario, la frenata dell’Inter, dopo 8 vittorie, offre al Milan la possibilità del sorpasso virtuale, oggi. I nerazzurri hanno una partita in meno e comunque i conti li faranno nel derby del 6 febbraio. Imbrigliata dalla Dea feroce, l’Inter ha sofferto in costruzione come mai in stagione. È stata meno brillante del solito, non si è visto il solito sviluppo elegante. I 120’ di Supercoppa si sono sentiti eccome, nonostante i cinque cambi. L’Inter ha il merito di aver saputo accettare la sofferenza e di aver creato comunque le occasioni per vincere: l’ultima all’89’ con D’Ambrosio. Ma il pari, alla fine, è un atto di onestà", si legge.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)