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Inter, si vede finalmente Barella. Gol e scossa ai nerazzurri, ora può camminare da solo

Andrea Della Sala

Il centrocampista dell'Inter ha fatto vedere le sue qualità per la prima volta

Nella serata da dimenticare dell'Inter contro lo Slavia Praga, c'è forse una sola nota positiva ed è Nicolò Barella. Il centrocampista è entrato nel secondo tempo con la squadra sotto di un gol e ha provato a dare la scossa, poi ha trovato anche il primo gol in Champions League che ha concesso all'Inter di chiudere in pareggio e non con una sconfitta.

"Quando al debutto in Champions League, in uno stadio che ribolle fra delusione, speranza e rabbia, trova il tiro al volo vincente, che rimbalza due volte in area e si infila all’angolino, Nicolò Barella si mette a saltare scomposto. Felice e scomposto. Nessuna coreografia studiata, nessun bacio alla maglia o corsa sotto la curva. Solo gioia, e uno sfogo di nervi. Un po’ è il contesto, che trascina anche Conte e mezza panchina in un «pogo» liberatorio, un po’ è che Nicolò è così. I gol li fa, ma non sono esattamente una routine da marchiare con un razionale festeggiamento griffato. Quando si segna si «sbarella», come è giusto che sia, specie in Champions. Tanto più se il gol evita il peggio a squadra e allenatore in una serata storta. Tanto più se arriva a chiudere, con ogni probabilità, un periodo di inserimento più difficile del previsto. Adesso sì, con questa rete forse il Barella nerazzurro può camminare da solo, può finalmente mostrare tutto ciò che ha fatto innamorare Conte e l’Inter", spiega La Gazzetta dello Sport.

"Fino a ieri non era stato facile, con il ritardo nella preparazione, qualche difficoltà di apprendimento del Conte pensiero» e il peso di quei 45 milioni di euro e di una trattativa infinita. Nel gruppo è sembrato da subito una sorta di centro di gravità. La nuova Inter ha un forte nucleo italiano e il piccolo 22enne cagliaritano è fra i più cercati del clan azzurro per scherzi e battute. Aiuta, ma Marotta e Ausilio non lo hanno preso per quello: in campo il vero Barella si è visto di più nei 27 minuti di ieri (recupero compreso) che nelle precedenti uscite. Entrato per un Brozovic raramente così spaesato, ha dato subito verticalità, voglia, corsa. È andato al tiro tre volte, e la terza è stata quella buona. È il primo gol italiano in Champions di un interista dai tempi di Pazzini (marzo 2012, Marsiglia): certo, dopo c’è stato il buco, ma l’anno scorso avevano segnato solo stranieri. Bisogna tornare al 2010, e a una partita contro il Werder Brema piena di riserve, per vedere i nerazzurri schierare 4 italiani titolari, gli stessi di ieri, a cui si sarebbero aggiunti Politano e appunto Barella. Del resto, il nucleo italiano era una delle linee guida del mercato, insieme all’esperienza internazionale", aggiunge il quotidiano.