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Boban: “FFP, facciano correttivi: club come Inter e Milan devono fare investimenti. L’Uefa…”

Marco Astori

Le parole del vicesegretario generale della Fifa

Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, il vicesegretario generale della Fifa Zvonimir Boban ha parlato del Fair Play Finanziario, esprimendo i suoi dubbi riguardo alle restrizioni imposte dall'Uefa: «Se non si pongono dei correttivi al sistema del Fair Play finanziario Inter e Milan faranno fatica a rimettersi al passo. Vale per loro, ma ovviamente anche per tutti quei club che hanno l’ambizione di competere per i massimi traguardi».

Ha una ricetta?

«Mi limito a fotografare l’esistente e non posso che elogiare i risultati del lavoro fatto in questi dieci anni che ha permesso di mettere in sicurezza i conti del calcio. Però, pur essendo giusto vigilare sulla salute dei club, le norme che impongono il pareggio di bilancio non possono impedire a nuovi imprenditori di fare ingenti investimenti. E mi sembra che Inter e Milan e altri club siano in questa condizione».

Ma non si rischiano nuovi squilibri?

«Sul tema decide l’Uefa e non intendo disturbare i lavori in corso, rispetto la loro autonomia. Faccio solo una considerazione: chi porta soldi freschi nel mondo del calcio non può che produrre effetti positivi per tutto il sistema».

Invece come si trova nel mondo della Var?

«Sono sincero, c’era il rischio di finire in un calcio robotizzato. Ho la netta impressione, invece, che tutto stia procedendo per il meglio. La tecnologia sta aiutando gli arbitri a sbagliare meno, ma a tranquillizzarmi di più è la constatazione che le partite non stanno subendo pause o rallentamenti. Così viene rispettata la natura del calcio».

La Fifa ha preso posizione sui buu a Koulibaly.

«Certi episodi fanno male al calcio. So che è difficile sospendere partite delicate come Inter-Napoli, ma forse in quell’occasione era il caso di farlo. In ogni caso il calcio non può risolvere da solo certi problemi, ha bisogno dell’aiuto delle autorità. Occorrono provvedimenti a lungo termine».