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Carnevali: “Non regaleremo nulla. Marotta? Non si è fatto sentire. Scamacca…”

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Il Sassuolo sarà l'arbitro dello scudetto: l'amministratore delegato neroverde parla così della sfida di domenica contro il Milan

Fabio Alampi

Lo scudetto si decide a Sassuolo: il Milan capolista affronta domenica la formazione neroverde, con la consapevolezza che basta un solo punto per conquistare il tricolore. Giovanni Carnevali, amministratore delegato degli emiliani, ha parlato dell'ultimo atto del campionato in un'intervista concessa al Corriere della Sera: "Guardi, io spero che la partita con il Milan arrivi e si concluda in fretta. Dalla settimana scorsa il mio telefono non smette di squillare e domenica sera poi si è scatenato l'inferno. Centinaia di conoscenti chiedono i biglietti per la partita, ma lei capirà. Se erano pochi 75 mila posti per contenere tutti i tifosi del Milan contro l'Atalanta a San Siro, figuriamoci i 24 mila seggiolini del Mapei".

Con quale spirito il Sassuolo vive la sfida da arbitro dello scudetto?

"Richieste di biglietti a parte, è bello che il campionato sia così avvincente fino alla fine. Mi stupisce l'entusiasmo che accompagna il Milan e tutto il suo ambiente, l'alchimia che si è creata fra pubblico e squadra".

L'ha sorpresa il cammino del Milan, non certo in pole nelle griglie di partenza d'inizio anno?

"Sì perché l'Inter e il Napoli sulla carta avevano qualcosa in più. E poi, ripeto, mi ha impressionato il feeling che si è instaurato all'interno della squadra e poi fra dirigenti e allenatore".

Al Milan basterà un pari: sarebbe più uno scudetto vinto dal Diavolo o perso dall'Inter?

"Diciamo entrambe le cose, però i rossoneri hanno dimostrato nelle ultime quattro partite di essere davvero i più forti. Complimenti a Pioli per il lavoro che ha svolto".

Il presidente Squinzi, da grande appassionato rossonero, per quale squadra avrebbe fatto il tifo domenica sera?

"È vero che amava il Milan ma era pur sempre il presidente del Sassuolo: anche lui in passato ha gioito quando lo abbiamo battuto. Se fosse qui con noi probabilmente sarebbe imbarazzato, anche se è sempre stato il primo a trasmettere ai giocatori la cultura dello sport".

I rossoneri pessimisti ricordano il licenziamento di Allegri, dopo una sconfitta a Reggio Emilia, in una notte del gennaio 2014.

"Non solo, poi causammo anche dolorose sconfitte quando in panchina c'erano Seedorf e Pippo Inzaghi. A dire il vero quest'anno abbiamo ottenuto ottimi risultati anche contro Inter e Juventus. Il Milan fa bene a pensare a eventuali festeggiamenti perché ha due risultati a disposizione. Detto questo, noi abbiamo il dovere di concludere il campionato nel migliore dei modi. Non regaleremo nulla, per essere chiari".

Il suo amico, Beppe Marotta, che è parte in causa, l'ha chiamata per un plus di motivazioni?

"Non si è fatto sentire. Però scusi mica solo con lui ho un grande rapporto. Ho buone relazioni anche con Maldini e pure con Massara che è stato mio giocatore al Pavia, quando ero ds. C'era anche Allegri in quella squadra".

Scamacca è pronto per una big come l'Inter?

"Pochi in Europa hanno le sue caratteristiche, ha grande prospettiva. Piace ai nerazzurri come ad altri ma il calcio italiano economicamente non sta attraversando un momento di prosperità. Mi piacerebbe che restasse in A per dare più valore alla Nazionale ma temo che abbia più mercato all'estero".

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