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Causa Icardi, l’avvocato Arnaboldi: “Mi sembra una mossa suicida, se l’Inter va a prendere…”

Secondo l'avvocato la causa potrebbe ritorcersi contro a Icardi

Francesca Ceciarini

Mauro Icardi ha fatto causa all'Inter, è la notizia bomba di questa sera, ma l'argentino potrebbe avere vita dura con i legali della società nerazzurra, che parrebbe avere diversi punti a suo favore, è quello che fatto intendere l'avvocato Luca Arnaboldi, intervenuto a Top Calcio per parlare della situazione:

"Bisognerebbe avere contezza  della richiesta precisa del calciatore, per il momento non è chiaro quale giurisdizione abbia deciso di adire," ha detto Arnaboldi introducendo il suo intervento.

"Se fosse la giustizia sportiva potrebbe lamentare semplicemente il fatto che a lui deve essere garantita la possibilità di prepararsi insieme alla squadra, nessun giocatore può avere garantita la convocazione e men che meno la titolarità".

Icardi potrebbe appellarsi al fatto che, secondo lui, l'essere escluso da parte degli allenamenti - le sedute tattiche- violi un suo diritto di calciatore:

"Esiste una convenzione non codificata e che nella prassi è sempre stata accettata, com'è noto Conte lo faceva partecipare agli allenamenti ma lui veniva escluso dalle sessioni tattiche, immagino che lui abbia provato - ma sono supposizioni da confermato- a sostenere che questa parziale esclusione dalla parte tattica degli allenamenti, possa configurare una violazione di quello che è un diritto del calciatore, ovvero quello di essere tenuto in allenamento".

Ma secondo l'avvocato Arnaboldi la situazione potrebbe ritorcersi contro a Icardi, non certo ligio e professionale in alcuni suoi comportamenti negli ultimi mesi:

"Mi pare però che se così fosse il nostro 26enne ex centravanti dell'Inter rischia di detonare una reazione non indifferente, perché se l'Inter decidesse di andare a rispolverare i comportamenti tenuti dal giocatore nel corso del campionato scorso, temo che verrebbe fuori una lista della spesa di ben maggiori proporzioni".

L'avvocato Arbaboldi comunque invita a non sbilanciarsi sulla situazione visto che non si hanno in mano le carte legali, ma insiste che quella di Icardi è una mossa inappropriata:

"In sintesi, attenderei di capire carte alla mano di capire di cosa stiamo parlando, ma sinceramente dal punto di vista strategico mi sembra una mossa suicida".

Io non posso sapere, nella maniera più asssoluta, se questo è il frutto di un lavoro sotterraneo di due mesi dove Icardi e i suoi avvocati hanno raccolto documenti, tutto è possibile, quando uno decide di prendere una strada di tutela legale, ammesso e non concesso che sia ben consigliato, cerca di farlo a ragion veduta, che vuol dire che ci ha messo del tempo per mettere insieme una teoria dei suoi diritti lesi, ma torno a ripetere che rischiamo - io per primo- di dire delle sciocchezze. Posso dire che mi pare assolutamente impropido per un giocatore che l'anno scorso si  è palesemente e notoriamente reso responsabile di una serie di comportamenti che lo hanno visto rifiutare la convocazione con scuse, se non ricordo male, mai riscontrate di presunti infortuni o presunte inabilità fisiche".

Secondo Arnaboldi l'Inter e Conte però si sarebbero cautelati e avrebbero rispettato i diritti di Icardi:

"Immagino lui abbia sostenuto che l'attuale regime che gli è riservato, che lo vede sostanzialmente escluso da una parte della preparazione, sia una violazione del diritto di essere tenuto allenato dalla squadra in cui gioca, però, ripeto, a me risulterebbe che i precedenti consentano di scindere la parte di preparazione atletica dalle sessioni tattiche, per cui credo che Conte e la società abbiano agito in perfetta conoscenza di questa prassi e ne fossero ben avveduti. Secondo me la strada è molto in salita".

( Top Calcio 24)

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