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Cds – Conte e l’Inter ‘cattiva’: la verticalizzazione è la giocata preferita. L’unico dubbio…

Gianni Pampinella

Il quotidiano analizza la prima settimana di lavoro della squadra nerazzurra

L'amichevole contro il Lugano ha sancito la fine della prima fase di preparazione della nuova Inter di Antonio Conte. Dalle colonne del Corriere dello Sport, vengono analizzati gli aspetti positivi della prima settimana dell'allenatore nerazzurro e meccanismi ancora da perfezionare. "Certo, con due attaccanti “veri” – Esposito ha solo 17 anni, Vergani 18, mentre per Longo si sta cercando una sistemazione – il meccanismo sarebbe stato più efficace. E, infatti, le rifiniture e le finalizzazioni dentro l’area di rigore sono totalmente mancate. Colpa anche di un centrocampo che non prevede elementi portati all’uno contro uno e alla creazione della superiorità. Conte vuole che la pericolosità nasca dal movimento, dalla velocità con cui circola il pallone e dal ritmo, associato all’intensità, che i suoi uomini riescono a imporre. Da questo punto di vista, c’è ancora da lavorare. Ma, come premesso, l’Inter è al lavoro solo da una settimana, quindi si vedrà qualcosa di più in Asia. Anche in ragione del valore degli avversari", spiega il quotidiano.

IL DUBBIO - "A tal proposito, sarà necessaria una verifica sulla possibilità di schierare contemporaneamente Perisic e Lazaro sulle corsie laterali. Contro il Lugano non è accaduto, ma nei rispettivi spezzoni hanno dimostrato di avere spiccata propensione offensiva, mentre dovrà essere appunto testata la loro efficacia in fase di non possesso. Un’Inter con entrambi in campo contemporaneamente avrebbe due elementi in grado di puntare costantemente l’uomo, per poi andare a far male negli ultimi 20 metri. Ma occorrono adeguate coperture. L’Asia darà risposta anche su questo dubbio".

(Corriere dello Sport)