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Conte cambia il chip dell’Inter. Pressing alto, ma non solo: svolta radicale nello stile di gioco

Conte cambia il chip dell’Inter. Pressing alto, ma non solo: svolta radicale nello stile di gioco

Il tecnico dell'Inter in ritiro ha iniziato a trasmettere le sue idee ai giocatori

Andrea Della Sala

Corsa e fatica ci sono stati nel ritiro di Lugano, ma non solo questo. Nei primi 7 giorni di allenamento, oggi l'Inter partirà per la Cina, Conte è riuscito anche a imprimere nei giocatori alcuni delle sue richieste tattiche. Idee chiare e concrete con cui il nuovo allenatore sta cercando di cambiare la squadra nerazzurra.

"Il primo effetto lo vedi nelle parole dei giocatori. Di solito, nelle interviste, sono bravi a sintonizzarsi sull’umore generale e esprimersi di conseguenza. E chiunque abbia parlato, in questi giorni, ha detto almeno un paio di volte la parola «fatica» e altrettante «lavoro». Un vero e proprio mantra, passato da Antonio Conte alla squadra. Non è che negli scorsi ritiri ci si alternasse fra giochi-aperitivo e tuffi in piscina, però oggi la narrativa interna, che può influenzare positivamente impegno e fiducia, è tutta focalizzata lì. Correre hanno corso, faticare hanno faticato, ma l’Inter non si prepara a una gara di mezzofondo e non c’è il preparatore Pintus al comando. Nella prima settimana il tecnico ha provato anche a cambiare il chip del gioco. Ha dato le idee generali, corretto errori, fatto richieste e dato spiegazioni: il risultato si è visto. Si è vista una squadra che ha già una sua identità e idee chiare", spiega La Gazzetta dello Sport.

"Il cambio che sembra più radicale è quello dello stile di gioco: il possesso palla insistito, e a volte anche orizzontale e prolungato per cercare di far aprire l’avversario è stato sostituito da una immediata verticalità. I tre centrocampisti centrali quando hanno la palla non sono in linea: Brozovic è il più arretrato, Sensi gli dà spesso una soluzione verticale e centrale. Il croato resta il primo play, l’aggiunta di un altro uomo bravo a gestire il pallone e a farlo correre anche a due tocchi snellisce la manovra e permette di trovare più spazi sulla trequarti, o una difesa meno schierata. Arriverà anche Barella, a Lugano il «terzo» Gagliardini ci ha messo la testa in qualche proiezione, e poco più. Conte insisteva da bordo campo sull’andare veloci in verticale, quando i centrali difensivi iniziavano un giro palla un po’ flemmatico si spazientiva. Un piano di gara del genere necessita di una forte e continua intensità perché i primi secondi dell’azione possono essere decisivi e rallentare può equivalere a fermarsi. I muri dello stadio Cornaredo raccontano che nell’intervallo Conte abbia chiesto «cattiveria per un altro quarto d’ora. Cattivi!». Anche in fase di recupero palla: l’altro protagonista è stato il pressing alto, molto alto, sui difensori avversari. Il piano era di far andare la palla nella zona di un terzino avversario e lì tentare il blitz con due-tre uomini (un attaccante, Sensi, un esterno). Gli assalti, guidati a braccia da Conte, in più di una occasione sono andati a buon fine, specie con Perisic che poi partendo da lì è andato al tiro", rivela il quotidiano.

https://www.fcinter1908.it/copertina/inter-sprint-politano-ad-appiano-anche-oggi-domani-in-asia-con-barella-nainggolan/

 

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