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GdS – Inter, Moratti spinge per il ritorno di Branca. Ma Suning non è convinta…

La proprietà cinese ritiene la squadra dirigenziale già forte così com'è

Andrea Della Sala

Il rapporto tra Suning e Sabatini è terminato ufficialmente. La proprietà cinese ha in atto una rivoluzione silenziosa per cercare di gestire il club e seguire comunque le direttive del presidente Xi Jinping. Non si possono più sostenere spese folli, ma servono investimenti razionali visto il cambio di rotta imposto dalla Repubblica Popolare Cinese che impone un freno agli investimenti all'estero, alla quella anche Suning deve sottostare. In questa situazione non se l'è sentita di continuare Walter Sabatini, ma l'addio al manager non porterà sconquassi in società.

L’attuale management evidentemente ha già sposato la nuova filosofia della famiglia Zhang. L’a.d. Alessandro Antonello – insieme al Cfoo Giovanni Gardini e al d.s. Piero Ausilio – ha metabolizzato gli input della proprietà già al mercato di gennaio, puntando sui soli prestiti di Rafinha e Lisandro Lopez. Senza farsi suggestionare dalle sirene per Pastore o Ramires. Ora in corso Vittorio Emanuele tutte le attenzioni sono per la conquista di un posto in Champions, un traguardo che può determinare il futuro immediato di questo progetto. In particolare il destino di Luciano Spalletti, guida tecnica di una squadra appena uscita da un pericoloso letargo. Anche l’allenatore toscano faceva conto su altri rinforzi, sia in estate sia in inverno, e si è rimboccato le maniche per mettere a posto i tasselli. Tuttavia la sua conferma corre sul filo dei successi (sul campo) e della condivisione dei programmi per il prossimo mercato. Altrimenti… La doppia defezione (Sabatini-Capello) obbliga Suning a rimischiare le carte e in queste ore è tornata d’attualità la candidatura di Marco Branca, architetto dell’Inter del Triplete in tandem proprio con Ausilio. A spingere per questo ritorno di fiamma sarebbe, guarda caso, Massimo Moratti. Ma a Nanchino sono convinti che la squadra manageriale è forte così com’è. L’idea di sostituire Sabatini sarebbe antitetica alla linea prevalente: razionalizzare, puntare sull’efficienza e dare fiducia alle forze adesso in campo.

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