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Inter, con il Palermo vietato fallire. Tre i punti su cui lavorare

Simona Castellano

La partita con il Chievo ha evidenziato essenzialmente tre punti su cui lavorare per migliorare già a partire dalla sfida con il Palermo, quando saranno presenti a S. Siro anche Zhang e Thohir.

L'Inter si è ritrovata questo pomeriggio ad Appiano Gentile per il primo allenamento della settimana, quello post sconfitta con il Chievo. L'inviato di Sky Andrea Paventi racconta di giocatori a testa bassa, silenziosi, ma con tanta voglia di lavorare per rifarsi subito.

La partita di domenica sera ha evidenziato essenzialmente tre limiti della squadra, o meglio, tre punti su cui lavorare per migliorare, già a partire dalla sfida di domenica con il Palermo, quando saranno presenti a San Siro anche Zhang Jindong e Erick Thohir.

  • CONDIZIONE FISICA: Frank De Boer si aspettava di trovare la squadra in una condizione fisica diversa - spiega Andrea Paventi - e, sebbene non ci sarà tempo per recuperare quanto non fatto nel corso di un’estate difficile, lavorando e cercando di dosare bene i carichi di lavoro, la condizione potrà migliorare, come anche il rodaggio dei calciatori. Tanti, infatti, sono i giocato importanti della rosa che hanno ancora pochi minuti nelle gambe: su tutti Murillo (che giocherà con il Palermo, ma la condizione è ancora un'incognita), Perisic, Banega e Candreva. Serve pazienza, ma alcune risposte dovranno essere immediate.
  • SISTEMA DI GIOCO: verrà abbandonato definitivamente il 3-5-2, salvo adattamenti a gara in corso. Si tornerà alla difesa a quattro, perché - come ha spiega il giornalista - questa squadra è stata costruita per il 4-2-3-1 o per il 4-3-3. Quello di ieri è stato soltanto un esperimento del tecnico per approcciarsi al calcio italiano, tenendo conto della condizione atletica non ottimale. Non ha portato però benefici e quindi difficilmente lo si vedrà ancora.
  • SPOGLIATOIO: Al termine della partita tanti musi lunghi e dichiarazioni schiette, che possono rappresentare, però, un aspetto positivo. Può essere, infatti, un modo di fare 'mea culpa', di confrontarsi e soprattutto ritrovare autostima.
  • (Fonte: Sky Sport 24)