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Stankovic: “Barella? Altro che bla bla bla. L’Inter di Inzaghi? Spazio all’individualità”

Eva A. Provenzano

L'ex centrocampista nerazzurro ha parlato della sfida contro l'altra sua ex, la Lazio, del tecnico e anche del centrocampista sardo

Doppio ex. La Gazzetta dello Sport, per Lazio-Inter, ha intervistato Dejan Stankovic. L'ex centrocampista ha fatto l'elogio di Inzaghi, suo compagno quando giocavano in biancoceleste. «Ora ci sono i Match analyst. Ma lui era così venti anni fa. Studiava ogni partita, ogni singolo difetto dei difensori, per fargli gol. Non era velocissimo, non aveva un grande fisico. Ma sapeva come attaccarli. Curava sempre tutti i particolari».

«La sua Inter è una squadra paziente e concreta. Ma dà più spazio all'improvvisazione rispetto alla squadra di Conte, dà più spazio alla giocata dei singoli. Automatismi e tattica devono stare alla base ma è giusto esaltare anche le qualità dei singoli. Se l'Inter è più o meno forte con l'addio di Lukakue Hakimi? Non lo so. Ma ho vinto da giocatore e da allenatore e quando si vince è giusto fare aria nello spogliatoio, vedere facce diverse per non accusare la stanchezza mentale. Quella passata è stata una stagione intensa. Dzeko poi sta segnando. L'Inter ha perso in qualcosa e ha guadagnato sotto altri aspetti. Sicuro lotterà per il titolo fino alla fine dell'anno», le parole dell'ex nerazzurro.

Deki ha anche spiegato quali sono le sue squadre favorite per lo scudetto: «Napoli e Inter in prima fila. In seconda Milan e Juve. La Roma di Mou? Josè è incredibile, sta trasmettendo già qualcosa di sé ai suoi uomini, le sue squadre si riconoscono subito. Se la Roma vuole fare il salto deve seguire il tecnico fino in fondo, aggiungendo pedine importanti nella rosa».

Niente bla bla bla

Stankovic ha parlato anche di Barella che lo considera un idolo. «La gara con la Lazio deve essere considerata come un trampolino. Ci sono di fronte due tecnici diversi, sarà una bella sfida. Barella vuole ripetere quello che ho fatto all'Inter?  Allenare uno come Nicolò deve essere un sogno. Farebbe bene in qualsiasi squadra e contro qualsiasi avversario. Non si preoccupi del futuro: sta già dimostrando tanto. La fascia a lui? Ora ce l'ha Handanovic, ma come si fa a non pensare a Barella. I leader si dividono in due categoria, i bla bla bla e chi dimostra ogni giorno. Lui è tra i secondi».

Sugli altri nerazzurri ha sottolineato: «Lautaro si sente responsabilizzato, ha sfruttato le chance che gli sono state concesse. Calhanoglu? Nel calcio ti buttano giù in un attimo. Inzaghi saprà trovargli il posto giusto».

«Lo Sheriff? Attenzione ai due centrali di centrocampo. Ma l'Inter è più forte, sia chiaro. Se allenerò mai in Italia? Mi costruisco l'opportunità. E se c'è uno da cui voglio 'prendere' quello è Simeone».