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L’Inter diventa autosufficiente: altri 50 mln per le ‘emergenze’. Mercato? Pochi margini. Le idee…

Fabio Alampi

Il club nerazzurro prosegue le sue manovre per rendersi sempre più indipendente dalla proprietà cinese

Ecco il punto di Repubblica sulla situazione finanziaria dell'Inter, alla luce delle ultime novità e del bond da 300 milioni emesso dalla società nerazzurra: "E adesso l’Inter vada per il mondo, sola, leggera, libera, forse un po’ smarrita, ma autosufficiente nelle casse, quindi anche sul prato. Non è più abbracciata a Suning, non può succhiarne linfa e risorse come si faceva un tempo coi vecchi proprietari di club, ma deve bastarsi da sé. E da sé, a cominciare con oggi contro il Sassuolo, inizio di un trittico che sarà pesantuccio e rivelatore, dovrà guadagnarsi quel ritorno nell’Europa nobile che è la meta dichiarata, ribadita dal figlio del padrone, Zhang Steven, alla cena di Natale: «Il nostro obiettivo è tornare in Champions». Anche da quarti, o da terzi, va bene tutto, non è necessario lottare per lo scudetto, basta tornare nell’élite, questo chiede Suning, che con tipica mentalità orientale non vuole procedere a balzi e a strappi, ma a passi allineati".

IL PROGETTO - "In questa ottica, nelle ultime settimane si è compiuto un passaggio decisivo negli assetti finanziari del club, che com’è noto dalla scorsa estate ha sofferto enormemente gli effetti delle politiche del governo di Pechino sugli investimenti all’estero delle aziende. Ebbene, mentre in questi mesi l’Inter ha faticato persino ad avere il denaro dagli stessi sponsor cinesi a causa delle medesime restrizioni (è in credito di oltre 37 mln), con l’operazione dei bond il club diventerà autosufficiente rispetto alla proprietà di Nanchino, e non è detto sia una brutta notizia visto quanto è legata Suning (troppo, dal nostro punto di vista; in modo normale, secondo il loro) ai diktat statali: con l’immissione sul mercato dei bond l’Inter ha avuto un’infusione di cassa di 82 mln, con cui farà fronte alle spese correnti, e le è stata aperta anche una linea di credito di 50 mln per le varie emergenze, ad esempio come paracadute in caso di mancata qualificazione alla prossima Champions".

IL MERCATO - "Gli 82 mln dunque non saranno spesi per il mercato di gennaio, come ormai ha appreso Spalletti dai plenipotenziari cinesi: loro ritengono che la squadra così com’è, e senza coppe internazionali da giocare possa raggiungere almeno il 4° posto, grazie anche al valore aggiunto dato da Spalletti. A gennaio margini ristretti dunque, per ora si lavora sulle ipotesi di Alex Teixeira e Ramires che giocano nel club cugino dello Jiangsu, e Pastore o Mkhitaryan in prestito ma solo se uscisse Joao Mario".

(Repubblica)