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Moratti: “Il ’98 per noi è un campionato vinto”. Simoni: “Quell’anno…”

Eva A. Provenzano

C'è pure Pirlo in mezzo a tanti altri ex compagni interisti. Nella sala stampa dello stadio di San Siro è stato presentato la biografia dell'ex allenatore

Nella sala stampa del Meazza è arrivato persino Andrea Pirlo. C'era pure lui in mezzo a tanti ex nerazzurri (da Bergomi a Suarez, da Baresi a Berti) per la presentazione-evento della biografia di Gigi Simoni ("Simoni si nasce. Tre vite per il calcio", Goalbook edizioni di Pisa, di Carmignati-Tronchetti-Ghedini).

Al tavolo dei lavori insieme al mister ci sono anche Cerruti (che ha raccolto applausi quando ha ricordato Prisco e Facchetti) e Massimo Moratti, ex presidente nerazzurro. Vi riportiamo live i loro interventi:

MASSIMO MORATTI -"Mi fa molto piacere essere qui stasera non solo per rincontrare Simoni ma per vedere questa dimostrazione di affetto da parte di tanti ex nerazzurri che hanno riconoscenza e ammirazione nei suoi confronti. E' una cosa che mi riempe di piacere. Il calcio non è solo quei momenti in cui viviamo insieme e cerchiamo di vincere, ma anche passione, riconoscenza, nel calcio è tutto indimenticabile, soprattutto quando ci si vuole bene". 

LA BATTUTA - "Quell'anno di Simoni, non è stato tanto, ma con me è già tantissimo... (ride.ndr). In quell'anno c'era un clima vincente, allegro, era un clima di una squadra importante. C'era Ronaldo, che era fantastico, ma inserirlo in una squadra dove non poteva inserirsi facilmente, Simoni fece in modo da inserirlo ed era riuscito a creare un clima per il quale non c'era invidia per Ronaldo. Avevano tutti piacere a giocare per lui. E ottenne anche dei risultati. Non parlo del campionato che fu vinto, naturalmente... (quello del 1998.ndr) e andò via per altre ragioni e si poteva fare un'accoppiata fantastica di vittorie", ha continuato l'ex presidente. 

L'ERRORE - "Un rapporto bellissimo con lui, poi sono successe tante piccole cose e da parte mia l’idea che quella squadra andasse meglio rispetto a quello che si stava facendo. Ho fatto lo sbaglio di esonerarlo e ho poi preso altri tre allenatori, mi è rimasto il dispiacere di non sapere come sarebbe andata se avessi tenuto ancora lui, sono convinto che avremmo avuto altre soddisfazioni e meno polemiche. E’ stato un errore, più che dire questo…Ammiravo sempre il suo atteggiamento, stavo attento perché pensavo "questo sarà incazzato", ma il suo atteggiamento era sempre tranquillissimo. C'è stima profonda e tutto in nome di qualcosa a cui entrambi vogliamo bene che è l'Inter.", ha detto ancora Moratti.

PICCOLA INTERRUZIONE - Arriva in sala Zanetti e sono applausi.

GLI AUTORI - Tronchetti, uno degli autori del libro, ha spiegato il nesso (che c'è nel libro) tra Baglioni e Simoni. Il cantante aveva chiesto aiuto alla Lazio per allenarsi e Simoni permise al cantante di farlo ed è nata un'amicizia "rimasta viva e l'ex allenatore porta con sè un ricordo che gli ha lasciato il cantautore". Carmignani, uno degli altri autori del libro ha letto in sala stampa alcuni brani del libro tra cui il contributo dell’ex presidente nerazzurro Massimo Moratti.

GIGI SIMONI - Queste le parole dell'ex allenatore nerazzurro: "Parlare dopo aver avuto la soddisfazione di vedere che eravamo un gruppo vero vedendo questa multitudine di giocatori mi emoziona e mi commuove. Abbiamo fatto un anno, quell'anno (1998.ndr) meraviglioso. Ho allenato venti squadre e non ho mai avuto la fortuna e la tranquillità di avere giocatori bravi intelligenti, simpatici come Berti che era anche un grande giocatore (Berti dal pubblico: "Mi faceva giocare poco...). Ho pensato di lasciare un ricordo, ho pensato - non per il caso Icardi - che la mia carriera potesse essere ricordata da me. La mia vita è stata dedicata al calcio. Ho cercato di far vedere i miei principi e... adesso mi commuovo fino alle lacrime... scusatemi... Ho scritto questo libro, ho dato i dati per scrivere la mia storia e ci ho pensato su tanto su questa vicenda. Da anni qualcuno diceva "perché non scrivi un libro e racconti di aver allenato tante squadre?". A me sembrava di essere presuntuoso e io sono non lo sono, sono sempre uguale nella vittoria e nella sconfitta. Ho fatto i miei calcoli e ho pensato che dopo aver giocato venti anni e un'esperienza di 38-40 anni da allenatori e che ha avuto esperienza di dirigente tecnico e anche di presidente allora una biografia potevo lasciarla".

RINGRAZIAMENTI - "Ho abbracciato tutti i miei ragazzi che sono venuti qui e hanno risposto al mio invito. Da Pirlo che è arrivato qui a Zanetti che è l'ultimo arrivato e che ho visto dopo".

L'INTER - "Dicevano tutti che l'ambiente nerazzurro era brutto, ma è dove io sono stato meglio. Un'annata così è stata davvero bellissima. Non ci sono mai stati problemi con i calciatori e se ci sono stati qualcuno parli ora o taccia per sempre (ride.ndr)".

(FONTE: FCINTER1908.IT, da Eva A. Provenzano e Andrea Della Sala)